Parte l'assalto a musei e biblioteche. Non solo per ammirare le opere esposte o leggere libri - come molti romani (per fortuna) fanno abitualmente - ma stavolta anche per lavorarci. Che sia voglia di impegnarsi attivamente nel mondo della cultura o semplice voglia di posto fisso - alla Checco Zalone in Quo Vado? - sono già 12 mila le candidature arrivate a Zètema per il concorso 67 assistenti in sala nei Musei civici e 10 unità di front office nelle Biblioteche di Roma Capitale. La società - partecipata al 100 per cento dal Campidoglio - si occupa della gestione e valorizzazione dei beni artistici, monumentali e culturali comunali, oltre che dell'organizzazione di eventi e mostre: con musei e biblioteche (appunto) tra le attività principali.
IL TURNOVER
Il bando per l'assunzione di 77 persone, tutte con contratto part-time a tempo indeterminato, arriva a otto anni dall'ultima selezione fatta da Zètema.
L'ITER
Per partecipare al concorso è possibile candidarsi entro il 31 gennaio, seguendo la procedura guidata alla pagina Lavora con noi del sito web di Zètema, che contiene anche il bando pubblico integrale. Poi per i concorsisti inizierà il countdown verso i primi esami. La selezione, che sarà svolta da un'apposita commissione, si svolgerà attraverso una prova d'esame scritta, la valutazione dei titoli formativi e delle esperienze professionali e un colloquio attitudinale. Probabile che le richieste di partecipazione, alla scadenza del bando, superino quota 15 mila - quasi equamente distribuite tra i due profili richiesti - testimoniando una domanda di posti di lavoro che continua a essere alta.
LA POLEMICA
Ma il centrodestra critica le modalità dell'iniziativa: il settore cultura «dopo 8 anni, ha magicamente sbloccato le assunzioni, ferme al palo dal 2015, guarda caso proprio alla vigilia delle elezioni regionali - ha detto il consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini - Una tempistica perfetta, che ha tutta l'aria di essere una delle tipiche infornate neanche troppo velate a cui ci ha abituato negli anni il Pd a Roma e nel Lazio».