Per chi si muove in carrozzina, non è libero di uscire come vuole, un'auto che lo porta al mare, o solo fuori dalle quattro mura è vitale. Per questo il padre di Jonathan, Giovanni Fontana chiede aiuto: «Quanto devo aspettare? Ridatemi il Doblò attrezzato per mio figlio disabile. Non so nemmeno dove sia». L'auto è stata rubata sotto casa in via Canzoni del Piave al Laurentino nel posto invalidi dove era parcheggiata il 28 giugno. «Pochi giorni dopo un amico di Jacopo, l'altro mio figlio, ci ha avvisati: c'è un furgone che sembra proprio il vostro, qui a Torre Angela». Il Doblò, con una targa rubata, era stato usato per mettere a segno una rapina a un portavalori, il primo luglio. «Sono andato sul posto, l'ho riconosciuto, tutto rotto, gli sportelli in strada. Mi hanno confermato che dentro c'era la pedana allungabile che permette alla carrozzina di essere agganciata». Da allora, il mezzo usato per speronare il portavalori e mettere a segno la rapina è sparito.
Assalto al portavalori: ferito un vigilante. Caccia ai rapinatori in scooter
LA TELEFONATA
«Sotto sequestro, non so dove sia, una settimana fa, il 22 luglio un ispettore gentilissimo della Squadra mobile di Roma mi ha chiamato per darmi qualche informazione, poi non ho avuto più notizie.
Roma, rapina a portavalori: spari contro il furgone. Ferita guardia giurata. Rubati 350mila euro
Giovanni Fontana non solo aspetta il dissequestro ma non sa dove sia finita la sua auto. «Il 28 giugno quando non trovai la macchina sotto casa feci subito denuncia ai carabinieri, poi la scoperta: mi accertai che era la mia, gli sportelli laterali erano a terra, i vetri rotti, ho aspettato pazientemente ma dopo aver ricevuto una chiamata dalla Squadra mobile in cui mi dicevano che avrebbero provveduto a sollecitare il dissequestro non ho avuto più notizie». Restano le immagini di cronaca di quel Doblò blu usato per bloccare un portavalori davanti all'ufficio postale di via Antea tra spari in aria, una guardia giurata ferita, la paura nel quartiere. Poi la fuga di cinque banditi a bordo di altre due auto con un bottino di 350mila euro. Sullo sfondo quel furgone blu ammaccato. Sarà smontato pezzo per pezzo, a caccia di impronte e Dna. Ora il proprietario lo rivuole indietro, serve a Jonathan.