Multe non notificate a Roma, il Comune corre ai ripari. Faro della Corte dei conti: «Rischio danno erariale»

La magistratura contabile approfondirà la vicenda per valutare come procedere

Multe non notificate, il Comune corre ai ripari, faro della Corte dei conti: «Rischio danno erariale»
di Valeria Di Corrado
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Giovedì 12 Gennaio 2023, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 01:06

Per gli automobilisti “selvaggi” è una buona notizia sapere di poter violare il codice della strada restando impuniti. Per le casse comunali, invece, l’impossibilità di riscuotere le entrate che derivano dalle multe rappresenta un evidente danno erariale, che tra l’altro lievita ogni giorno che passa.

Dallo scorso 4 gennaio, infatti, gli agenti della polizia municipale non possono associare le targhe dei trasgressori ai loro nominativi, perché la convezione con la banca dati della Motorizzazione civile è scaduta e non è stata ancora rinnovata da Roma Capitale.

La Procura della Corte dei conti del Lazio approfondirà la vicenda per capire se ci sono gli estremi per ipotizzare la colpa grave, anche perché alla base dell’interruzione del servizio ci sarebbe un contenzioso tra l’amministrazione comunale e il ministero dei Trasporti.


LA DENUNCIA
Sono stati proprio i rappresentanti sindacali della Polizia locale a porre la questione: «I caschi bianchi romani sembrano non avere più accesso alla banca dati della Motorizzazione civile, rimanendo di conseguenza impossibilitati a risalire agli intestatari ed alle relative residenze dei proprietari dei veicoli contravvenzionati - denuncia Marco Milani, segretario aggiunto del Sulpl (Sindacato unitario lavoratori polizia locale) - A causa di un presunto contenzioso datato, ci troviamo ora a perdere l’accesso alla banca dati, il che, rendendo di fatto impossibile risalire ai proprietari dei veicoli, rischia di paralizzare di fatto l’esito della gran parte delle attività sanzionatorie e di controllo del Corpo, inferendo all’efficienza dello stesso il definitivo colpo di grazia». 
«Invitiamo la Giunta Gualtieri a trovare al più presto una soluzione per cercare di rimediare una situazione che appare abbastanza compromessa - dichiara il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, Federico Rocca - Resta il fatto che quanto accaduto è l’ennesima riprova dell’inefficienza della maggioranza. La nostra solidarietà va, quindi, agli agenti della Polizia Locale “vittime” di questa incapacità di chi governa la Capitale».


Dal Campidoglio spiegano che da tempo è stata avanzata la richiesta di far accedere ai sistemi i vigili urbani in maniera gratuita, come avviene per le forze di polizia. La questione è datata: da anni si discute l’inquadramento dei caschi bianchi - «impiegati con la pistola», si definiscono loro stessi - ora impossibilitati a procedere con le contravvenzioni, che rappresentano una delle loro principali mansioni. C’è anche un contenzioso in corso avviato dal Comune di Milano, in attesa dell’esito della Cassazione. Ma perché le forze di polizia hanno accesso gratuito e i vigili urbani no? «I vigili urbani sono alle dipendenze dei Comuni considerati un’amministrazione pubblica - la spiegazione fornita - e non un’amministrazione di ps». Le tariffe pubblicate per le amministrazioni locali «prevedono un canone annuo di 1.220,25 e 0,406 per ogni singola informazione. Per persone fisiche e giuridiche, associazioni ed enti 2.033,97 all’anno».


È vero che le multe possono comunque essere elevate accedendo al “Pra”, il Pubblico registro automobilistico, ma non tutti gli agenti hanno le password (il servizio anche in questo caso è a pagamento). E pure nel caso che si riescano ad avere delle informazioni, «queste - spiega più di un agente - potrebbero essere “parziali” e soggette ad errori rispetto a quelle contenute nel database della Motorizzazione civile». Senza un doppio controllo, quindi, ci si espone a future impugnazioni da parte dei trasgressori.


LA QUANTIFICAZIONE
Tra auto parcheggiate in doppia fila, divieto di sosta, conducenti che parlano al telefono mentre guidano o che passano con il semaforo rosso, sono migliaia le sanzioni che rischiano di non essere mai contestate. Mediamente in una città grande come la Capitale, in un periodo che va dal 4 all’11 gennaio, le multe elevate negli anni sono state 50 mila. Il mancato incasso per le casse comunali - e di conseguenza l’ipotetico danno erariale che i pm contabili potrebbero contestare - si aggira fino a oggi intorno ai 2,5 milioni di euro; a cui si sommano anche le spese di gestione. 
 

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