Roma, minaccia con l’acido la consulente del giudice per vendicarsi di una relazione sfavorevole alla figlia

L’uomo patteggia 2 anni di reclusione

Roma, minaccia con l’acido la consulente del giudice per vendicarsi di una relazione sfavorevole alla figlia
di Michela Allegri
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Mercoledì 29 Marzo 2023, 00:51 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 16:57

Un processo di divorzio che si trasforma in una guerra senza esclusione di colpi tra due famiglie: nel mezzo, un bambino conteso a suon di denunce, ricorsi e controricorsi tra gli ex coniugi. Poi, entra in scena uno dei nonni e la battaglia rischia di trasformarsi in tragedia. L’uomo, noto commerciante della comunità ebraica romana, ha minacciato la consulente del Tribunale civile versando per quattro volte acido contro la sua macchina. A suo dire, la donna avrebbe firmato una relazione negativa che avrebbe potuto danneggiare sua figlia - la madre del bambino - e lui ha deciso di vendicarsi. È finito ai domiciliari per stalking e ora ha patteggiato una pena - sospesa - di due anni di reclusione e un risarcimento da 15mila euro. Lui, però, assistito dagli avvocati Salvino Mondello e Antonio Villani, ha ammesso un solo episodio.

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I FATTI

I fatti ricostruiti dalla Procura risalgono allo scorso giugno.

Il commerciante avrebbe iniziato a perseguitare la consulente nominata dal giudice: secondo gli inquirenti il suo obiettivo era convincerla a scrivere una nuova relazione, accusatoria nei confronti del padre del bambino. Per quattro volte, tra giugno e settembre, avrebbe versato acido corrosivo sull’auto della donna. Un’altra volta l’avrebbe seguita. 

Considerata la forte conflittualità tra gli ex coniugi, il Tribunale aveva disposto l’affido del piccolo ai servizi sociali, lasciando che continuasse a vivere con la mamma. Tre volte alla settimana - e per un mese durante le vacanze estive - era previsto che il bimbo trascorresse tempo con il padre. Nel frattempo, la consulente aveva depositato la prima relazione al giudice. Un documento che non è piaciuto alla madre del piccolo: la consulente menzionava presunti problemi di attaccamento della donna al figlio. A questo punto, secondo gli inquirenti, sarebbe entrato in azione il nonno, famoso commerciante settantenne: «Con condotte reiterate minacciava e molestava la consulente - si legge nel capo di imputazione - appostandosi nei pressi del suo luogo di lavoro, seguendola per strada in auto e danneggiando con liquidi altamente corrosivi le auto in uso alla donna, generando nella parte lesa uno stato di ansia e paura, e un fondato timore per l’incolumità propria e dei suoi familiari, costringendola a modificare le proprie abitudini». La donna ha rinunciato all’incarico e ha depositato una querela. Il primo episodio sarebbe avvenuto l’8 giugno in via Carso: l’uomo avrebbe versato sul cofano anteriore e sul tetto della Suzuki Ignis della vittima «un liquido azzurro dall’odore acre, che ne provocava la sverniciatura». Tra il 4 e il 6 luglio, altri due assalti. Il 19 agosto avrebbe seguito da Roma fino a Santa Marinella la consulente. Il 29 settembre, l’arresto in flagranza: era sotto casa della vittima, con il volto coperto da un casco da motociclista e stava per versare altro acido. «Confidavamo in una sentenza più severa - ha dichiarato l’avvocato Federico Sinagra, che assiste il padre del bimbo - ci auguriamo che i due anni di reclusione chiesti dall’imputato corrispondano ad una reale ammissione di responsabilità che eviti la possibilità di commettere ulteriori delitti».

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