Roma, marcia per la pace nella Capitale e nelle città italiane per l'anniversario della guerra: «Stop al conflitto»

Tante le iniziative contro la guerra in Ucraina che compie un anno

Marcia per la pace, cittadini in piazza per l'anniversario di guerra: «Stop al conflitto» a Roma e nelle città italiane
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Venerdì 24 Febbraio 2023, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 17:55

Le città italiane ed europee si preparano a marciare per la pace chiedendo il cessate il fuoco. IL 24 febbraio sarà un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina a seguito dell'invasione della Russia, e la rete Europe For Peace ha deciso di organizzare una grande mobilitazione in oltre 50 città in Italia e all'estero. Il coordinamento ha così presentato il calendario delle iniziative nella sala della Protomoteca in Campidoglio.

Protagoniste molte sigle, come Emergency, Sant'Egidio, Anpi, Sbilanciamoci, Tavola della Pace, Stop war now, Acli, e la Cgil. Tutti uniti per la pace, nel chiedere una de-escalation militare. La parole d'ordine che verrà ripetuta nelle capitali sarà «fermare la guerra» perché si rischia il «punto di non ritorno».

Le città coinvolte

Tanti, quindi, i comuni coinvolti, tra cui: Roma, Milano, Torino, Napoli, Bari, Palermo, Cagliari, Firenze, Bologna, Ancona, Terni, Genova, Bolzano, Modena, Lecce, Messina, La Spezia, Sassari, Cosenza. Ma anche in Europa ci saranno oltre 20 appuntamenti: in Germania, Spagna e Portogallo. E altrettanti eventi confermati a Parigi, Londra, Bruxelles e Vienna. Nel nostro Paese a farla da 'padronà sarà la Marcia della pace da Perugia ad Assisi quest'anno in edizione notturna tra il 23 e il 24 febbraio.

 

«Dopo nove anni dall'inizio della guerra, nel 2014, torniamo a marciare di notte affrontando lo stesso freddo e lo stesso gelo delle vittime della guerra», ha spiegato Flavio Lotti della Tavola per la Pace. I manifestanti arriveranno poi sulla tomba di San Francesco. La settimana della pace si concluderà con la fiaccolata in Campidoglio, dove è stato invitato anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, e dove è atteso anche il Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: «La Cgil è da sempre contro la guerra», ha detto la segretaria confederale Francesca Re David. «Oramai c'è un rischio concreto di un conflitto nucleare », ha sottolineato Sergio Bassoli, coordinatore della 'Rete italiana Pace e Disarmò, chiedendo un «cessate il fuoco». Il richiamo è anche alla politica, «ben accetta» alla manifestazione, ha detto Bassoli. Dal Presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo la richiesta di appoggiare le parole del Papa. «Noi abbiamo una voce che si è espressa in modo inequivocabile da un anno a questa parte che è quella del Vaticano», ha ricordato il presidente dell'Anpi.

In quel paese «c’è una guerra terribile ma non dobbiamo dimenticarci della pace, che non è segno di debolezza» ha detto il segretario della Comunità di Sant’Egidio, Paolo Impagliazzo, che ha ricordato la fiaccolata al Campidoglio nella serata di sabato 25.

A Roma la fiaccolata per la pace

Nella Capitale l’appuntamento per dire stop alla guerra in Ucraina è fissato per sabato 25 febbraio, alle ore 17, presso Largo Corrado Ricci, dove partirà una fiaccolata promossa dalla coalizione ‘Europe for Peace’ che confluirà in piazza del Campidoglio. A partecipare saranno anche la Cgil di Roma e del Lazio.
«Nel primo anniversario dell’invasione russa del 24 febbraio 2022, un’ingiustificabile violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale- fanno sapere in una nota le sigle sindacali- occorrono negoziati di pace per costruire un’Europa sicura e pacifica, in solidarietà con il popolo ucraino e le vittime di tutte le guerre.

La pace è la vittoria di cui abbiamo bisogno. Bisogna arrivare al più presto a un cessate il fuoco, a misure concrete che portino al disarmo nucleare. Sabato 25 febbraio il mondo del lavoro sara’ in piazza per dire: basta armi, basta orrore, basta morte».

«Un anno di guerra, ora basta!» 

Insieme al Comitato «fermare la Guerra» è stato organizzato un sit-in a piazza della Rotonda, a Roma, alle ore 17 per protestare contro le politiche belliciste perpetuate dai governi italiani dopo un anno preciso dall’inizio del conflitto.Proseguire questa guerra non fa altro che privilegiare gli interessi di Washington e della Nato contro i popoli europei, non possiamo più tollerare ulteriori spargimenti di sangue sul nostro suolo continentale.

Alemanno: «Non vogliamo essere ciechi di fronte ai pericoli di questa guerra»

Si è svolta oggi a Roma in Piazza della Rotonda (Pantheon) la fiaccolata organizzata dal Comitato fermare la guerra con l’Associazione Magnitudo in occasione dell’anniversario dell’invasione dell’Ucraina. Davanti ad uno striscione con la scritta “UN ANNO DI GUERRA. ORA BASTA!” un gruppo di giovani hanno manifestato seduti a terra e con gli occhi bendati da fasce rosse; una denuncia nei confronti di chi, in Italia e in Europa, non vuol vedere la cause e le conseguenze di questo conflitto e nasconde all’opinione pubblica le soluzioni ancora possibili che possono portare verso il negoziato e la pace. “E’ passato un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, sono morte più di 100.000 persone tra vittime innocenti e militari dei due schieramenti, ma continuiamo ad assistere ad un’assurda escalation del conflitto con armamenti sempre più pericolosi. Ogni giorno aumenta il rischio che lo scontro degeneri verso una guerra globale e nucleare. Eppure tutti i centri di potere restano ciechi di fronte alle cause vere di questa guerra, dei pericoli immensi di una sua possibile degenerazione e soprattutto ciechi di fronte alla possibilità, ancora vera e concreta, di poterla interrompere con un la ricerca di un serio percorso negoziale.” È quanto ha dichiarato Gianni Alemanno, portavoce del Comitato Fermare la guerra, che ha partecipato alla manifestazione insieme al Presidente del Comitato, Massimo Arlechino, e al responsabile dell’Associazione Magnitudo, Nicola Colosimo. Prosegue Alemanno: “Noi diciamo <ORA BASTA!> non come uno slogan retorico ma perché siamo convinti che questo sia il momento per chiedere un immediato cessate il fuoco, prima che sul teatro bellico arrivino nuovi carri armati e aerei da combattimento e prima che la Russia scateni la sua ulteriore offensiva. Chiediamo al Governo italiano di ascoltare la maggioranza del popolo italiano che è decisamente contrario all’invio di armi e di farsi finalmente promotore di una iniziativa di negoziato e di pace. Vogliamo essere partecipi di tutte le manifestazioni di ogni colore politico, che in questi giorni in ogni parte d’Italia stanno facendo sentire la voce del popolo italiano per fermare questa guerra”.

 

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