In particolare, gli uomini del vice comandante generale del Corpo, Lorenzo Botta, hanno potuto appurare, nel corso delle attività investigative, durate circa due mesi, l'assoluto non funzionamento dell impianto di depurazione fognaria, nonostante il "business" di 40.000 euro ogni tre mesi pagate dal Comune per le spese di manutenzione dell impianto a una ditta privata. Ancora da quantificare invece i danni ambientali e l'eventuale pericolo di inquinamento delle falde, causate dai quotidiani scarichi non depurati, di un villaggio nato per ospitare 800 persone, in un area protetta come la riserva Regionale di X Malafede.
Le attività degli investigatori non sono destinate a fermarsi qui, gli agenti infatti, che avevano già proceduto per epusodi analoghi nel campo nomadi della Barbuta, stanno passando al setaccio tutti i campi censiti della Capitale, alcuni dei quali come Salviati e Salone, sembrerebbero da primi accertamenti, addirittura privi di allacci fognari, cosa che, qualora inequivocabilmente accertata, presenterebbe risvolti inquietanti vista la vicinanza alle falde di ricarica, dell acquedotto virgo (sorto nel 70 a.c.).
Le indagini stanno cercando anche di fare luce sulle aziende pagate per mantenere in funzionamento i depuratori e gli scarichi fognari.
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