Fiumicino, il testimone della maxi rissa: «Ha difeso i più piccoli e se la sono presa con lui»

Fiumicino, il testimone della maxi rissa: «Ha difeso i più piccoli e se la sono presa con lui»
di Mirko Polisano
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Lunedì 29 Marzo 2021, 07:47 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 15:46

«Quel ragazzo alto e riccio si è messo in mezzo per difendere i più piccoli e per questo lo hanno ferito. C'era cattiveria in quei colpi».
A parlare è Giancarlo, uno dei testimoni che ha assistito alla maxi rissa di via Gismondi a Fiumicino. Residente in zona, era a spasso con il suo cane. «Erano quasi le 16 - racconta - a quell'ora passo per il parco per una passeggiata e da alcune domeniche noto sempre la stessa scena. Ci sono gruppi di ragazzi che frequentano l'area verde di via Gismondi. Si sentono i padroni del parco. Hanno iniziato a provocare gli altri. I più piccoli, diciamo. Urlavano, poi hanno iniziato con qualche spintone. Si è messo in mezzo un ragazzo che non era con loro. Era più distante. Lui era con un altro gruppo di amici. Stava per fatti suoi. Si è intromesso e ne è nato un parapiglia».

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Gli attimi si fanno sempre più concitati: «Sono spuntati dei bastoni, scuri - continua il testimone - e poi le botte. Si è intromesso quel ragazzo alto e con la testa piena di ricci per prendere le difese dei più piccoli. Poi i colpi, forse con un taglierino. E il sangue intorno, ovunque. I ragazzi si sono dileguati è rimasto solo qualche amico del giovane ferito, a terra. Abbiamo prestato i primi soccorsi e chiamato il 112. Sono arrivati gli agenti del commissariato e un'ambulanza. Poi ci hanno allontanati tutti». La polizia scava a fondo per capire il movente che resta ancora sconosciuto. Di sicuro, tutto è nato su un'app. Una sorta di flash mob attraverso internet che ha spiazzato anche la polizia del posto che è arrivata in forze solo quando era scoppiata la maxi rissa. «Posso dire - prosegue Giancarlo - che non c'è stato un motivo scatenante. È stato tutto così all'improvviso».

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LE IPOTESI
Di certo, è stato tutto concordato per tempo.

Secondo una prima ricostruzione della polizia la lite è scoppiata per futili motivi. Uno sguardo di troppo ad una ragazza, un litigio per la compravendita del fumo. Gli agenti del commissariato di Fiumicino hanno raccolto testimonianze e stanno cercando di ricostruire la dinamica del ferimento. «L'aggressore aveva le mani sporche di sangue - aggiunge il testimone - inspiegabile che tutto questo avvenga sfidando la zona rossa dove dovrebbero esserci controlli e chiusure serrate». E proprio con le mani sporche di sangue, l'aggressore è stato trovato dagli agenti del commissariato di Fiumicino. Il giovane, romano classe 2002, ha anche un precedente per furto di quando era minorenne. «Quello che posso dire - conclude Giancarlo - è che sono ragazzi che si vedono spesso da queste parti. Che vivono da queste parti. Le forze dell'ordine sono intervenute già altre volte, ma niente non sono mai scattate denunce nè sanzioni. Ogni domenica puntualmente da mesi si ripete sempre la stessa storia. A prescindere dal colore e dalle restrizioni».

 

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