Rifiuti, Gualtieri scrive ai romani: «Fate di più e meglio la differenziata»

Con la bolletta di giugno famiglie e aziende riceveranno anche una lettera del sindaco

Emergenza rifiuti, Gualtieri scrive ai romani: «Fate di più e meglio la differenziata»
di Francesco Pacifico
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Domenica 5 Giugno 2022, 09:15 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 09:20

«Fate di più e meglio la differenziata». Con i bollettini della Tari in arrivo a giugno (e da pagare entro fine luglio) famiglie e negozianti riceveranno anche una lettera firmata dal sindaco Roberto Gualtieri e dall'assessore all'Ambiente, Sabrina Alfonsi. La missiva sarà incentrata sulla diminuzione dell'imposta sui rifiuti, che quest'anno calerà del 4 per cento per le utenze domestiche e del 6,5 per le aziende grazie al combinato disposto tra aumento della base imponibile (con relativa riduzione dell'evasione), sconti decisi dall'Arera per le categorie più colpite dal Covid e residui delle agevolazioni non erogate in passato. Ma la lettera si conclude con un appello del primo cittadino e della sua assessora a cittadini e imprese per migliorare la qualità (e aumentare le quantità) della raccolta differenziata. Anche ricordando tutte le regole per separare la spazzatura.

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A Roma la differenziata è poco sopra il 46 per cento. L'amministrazione Gualtieri punta, per fine consiliatura, ad alzare il target almeno di dieci punti. Dal Campidoglio spiegano che il primo cittadino, guardando soltanto al porta a porta dei negozi, ha spesso sollecitato Ama e allo stesso dipartimento Ambiente del Comune a stringere i controlli, perché considera deleterio il comportamento di quei bar e ristoranti che depositano scarti alimentari, bottiglie o residui di oli di cucina nei cassonetti destinati alle famiglie. Senza contare che, appena può, ripete che un'inversione nelle politiche ambientali passa anche da comportamenti più virtuosi degli stessi romani.
Tutto questo, mentre Roma è sempre più in affanno sul versante della raccolta della spazzatura e della pulizia delle strade. Domani partirà in Campidoglio la cabina di regia guidata dal capo di gabinetto del Comune, Albino Ruberti, con Ama e la prima linea del dipartimento Ambiente per monitorare i flussi. Anche nel weekend si è lavorato per cercare nuovi sbocchi, perché già da questa mattina i Tmb di EGiovi a Malagrotta ridurranno i conferimenti di oltre un centinaio di tonnellate al giorno. Ma soprattutto, da mercoledì e per dieci giorni, la Rida di Aprilia chiuderà il suo impianto di Tbm per manutenzione. E qui la municipalizzata di via Calderon de La Barca manda quotidianamente mille tonnellate d'indifferenziato. Cioè un quarto di quanto prodotto nell'arco delle 24 ore nella Capitale.
Secondo il Campidoglio, a oggi, sono ancora da trovare sbocchi per 260 tonnellate di rifiuti a livello giornaliero.

Ama ha già ottenuto dalla Saf di Colfelice, nel Frusinate, di aumentare di 500 tonnellate al giorno l'indifferenziato da trattare nei suoi Tmb. Mentre il resto dei materiali sarà diviso per essere trattato tra gli altri fornitori (compresi i titolari delle discariche) di via Calderon de La Barca sparsi nel Lazio come nel resto d'Italia.

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IPOTESI
Il Comune sta anche studiando di utilizzare i poteri straordinari sui rifiuti conferiti dal governo a Gualtieri per costruire il termovalorizzatore. Potrebbero servire per accelerare le gare bandite da Ama per acquistare nuovi mezzi o sul servizio delle Und ma anche le selezioni di personale. Sempre a Palazzo Senatorio fanno capire che le difficoltà sugli sbocchi andranno avanti fino alla fine dell'anno. Sul breve termine, si spera in un miglioramento della situazione, se la Regione riuscirà a sbloccare la riapertura della discarica di Albano (il gestore, la Ecoambiente, aspetta alcuni chiarimenti sulle autorizzazioni in essere e su una vecchia interdittiva antimafia ai danni della Pontina ambiente, proprietaria del sito), a velocizzare l'autorizzazione del catino di Magliano Romano e l'ampliamento di quello di Rocca Secca. Ma sul lungo termine la soluzione passa sempre per il termovalorizzatore: le aziende del settore che vorranno gestirlo con Ama, dovranno garantire al Campidoglio spazi nei loro impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti di Roma durante il periodo transitorio. Cioè nel triennio necessario all'avvio della struttura di Santa Palomba.
 

 

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