Rifiuti, due romani su tre: «Sì al termovalorizzatore»

Rifiuti, due romani su tre: «Sì al termovalorizzatore»
di Fabio Rossi
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Giovedì 19 Gennaio 2023, 07:34

Mentre la temperatura resta alta sul fronte della sanità - ieri l'ennesimo botta e risposta tra Alessio D'Amato e Francesco Rocca - nella campagna elettorale per le Regionali irrompe il delicatissimo tema dei rifiuti. Secondo un sondaggio condotto da Euromedia Research per il Sussidiario.net, infatti, il 47 per cento dei cittadini del Lazio considerano proprio questo il problema più urgente da risolvere per la prossima giunta di via Cristoforo Colombo, contro il 40 per cento che opta per la salute e il 35 per il lavoro. Gli intervistati - mille persone scelte nella popolazione maggiorenne residente, segmentata per sesso ed età - indicano anche le possibili soluzioni per scongiurare l'emergenza rifiuti: circa sei cittadini su dieci (il 58 per cento) si dicono favorevoli alla costruzione di un termovalorizzatore a Roma, contro appena il 29 per cento di contrari (il restante 19 non sa o non risponde). Una scelta che convince, in particolare, il 72 per cento degli elettori di Fratelli d'Italia, il 61 per cento di quelli di Forza Italia, il 57 per cento della Lega, il 62 del Pd, l'87 di Azione-Italia Viva e il 26 del Movimento 5 Stelle. D'Amato si è più volte detto favorevole a questa soluzione: «Le alternative sono le discariche, i rifiuti che viaggiano in tutta Europa e la Tari più alta che c'è», ricorda l'assessore alla sanità. «Il termovalorizzatore serve e va fatto, così sgombriamo il campo da ogni equivoco, ho detto che non si devono fare più discariche - chiarisce Rocca - Sta passando un messaggio sbagliato: il termovalorizzatore deve chiudere il ciclo dei rifiuti, ma dobbiamo anche far ripartire la differenziata». Quest'opzione è invece invisa alla candidata pentastellata Donatella Bianchi, che definisce questi impianti «obsoleti e inquinanti».

LO SCONTRO

Continua intanto il confronto a distanza tra D'Amato e Rocca sul risanamento della sanità laziale, di recente uscita da un lungo commissariamento.

L'ex presidente della Croce rossa, chiamato in causa per i conti dell'ospedale Sant'Andrea sotto la sua guida, replica a brutto muso: «D'Amato non capisce un granché di sanità - dice Rocca - Il tema vero è che era un ospedale in apertura e si trattava di un disavanzo programmato e autorizzato dalla Regione Lazio, proprio perché eravamo in avviamento». Ma l'assessore alla sanità uscente insiste: «Nel 2007, con lui alla guida della azienda ospedaliera Sant'Andrea il disavanzo totale del servizio sanitario regionale è stato di 1,6 miliardi e questo baratro che ci ha portato a dieci anni di commissariamento, il blocco delle assunzioni e l'aumento della pressione fiscale per famiglie e imprese».

I TEMI

Lavoro in primo piano, invece, nell'incontro della candidata M5s con la Uil Lazio. Nessuna modifica della legge sugli appalti, un piano industriale che tenga conto delle transizioni ecologiche e tecnologiche, sanità pubblica con nuove assunzioni e liste d'attesa meno lunghe, nessun aumento dell'Irpef e tutela almeno per i redditi fino a 35 mila euro: sono alcuni dei temi affrontati con il segretario generale Alberto Civica. «Leveremo la maggiorazione Irap alle imprese che investiranno sull'assunzione dei giovani under 35, neo mamme o percettori di reddito di cittadinanza abili al lavoro - annuncia Bianchi - Bisogna rimettere in moto un meccanismo, investendo su turismo e forme sane che possano rilanciare la regione». La candidata apre alla candidatura di Roma per Expo 2030: «Se non si faranno cattedrali nel deserto, si avrà una visione e strategia sul dopo Expo sì, ma è un momento ed un evento che va gestito».

 

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