Reddito di cittadinanza, nel Lazio è flop: solo lo 0,1% trova lavoro e dice addio al sussidio

Da uno studio dello Svimez poche decine di casi (su 70mila) sono andati a buon fine

Lazio, flop del Reddito di cittadinanza: solo lo 0,1% trova lavoro e dice addio al sussidio
di Giampiero Valenza
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Martedì 6 Dicembre 2022, 00:32 - Ultimo aggiornamento: 07:07

Al netto di chi non può lavorare perché inabile, di chi ha partecipato a soli tirocini, di chi se l’è cavata inserendosi nei progetti delle pubbliche amministrazioni, solo una piccolissima parte di persone nel Lazio può dire di aver trovato un lavoro stabile (o quasi) grazie al reddito di cittadinanza e compone quel manipolo di persone che, in Italia, può dire di avercela fatta grazie allo Stato e ai navigator. Dire, quindi, che per il Lazio è lo 0,1 per cento è pure tanto e il trend si prospetta lo stesso per i prossimi mesi. La stima viene da un lavoro dello Svimez, che ha passato al setaccio, regione per regione, quanto ha funzionato il sistema del reddito per reinserire nel mondo del lavoro chi ha necessità. 

I NUMERI

La fotografia dello Svimez per il Lazio è al 30 giugno di quest’anno: su 214.110 coinvolti, solo 71.881 sono risultati potenzialmente occupabili, cioè persone che poi avrebbero potuto trovare un lavoro.

Esonerati (vuoi per questioni di salute o per altro), in 4.433. Sono state invece 1.037 le persone che indirizzate ai servizi sociali dei Comuni per particolari posizioni di fragilità da affrontare. Hanno potuto prendere il reddito di cittadinanza anche 18.162 persone che avevano già un lavoro, ma con uno stipendio così basso da poter rientrare nell’occasione dell’assegno mensile dato dallo Stato. Chi è abile (e può essere arruolato nell’esercito del reddito) deve andare al Centro per l’impiego per la stipula del patto per il lavoro. Un documento dove ci si impegna ad accettare l’eventuale proposta professionale che viene sottoposta.

 

Ebbene, questi sono stati 48.249: il 22,5% di tutti quelli che hanno portato a casa il reddito e il 67,1% degli abili da arruolare nel mercato del lavoro. Quindi, il lavoro del tessuto dei centri per l’impiego per le firme dei patti c’è stato, ma poi da qui al lavoro vero c’è stato un abisso. Allora, il sistema del reddito per ricollocare le persone funziona o no? «Dal punto di vista del suo funzionamento è stato abbastanza un fallimento - spiega Raimondo Bosco, ricercatore e consulente dello Svimez che ha redatto un lavoro sul reddito suddiviso per regione, su dati Anpal e Inps - Possiamo stimare nello 0,1% la quota dei lavoratori che dopo essere stati presi in carico hanno ricevuto un’offerta di lavoro e hanno abbandonato il reddito una volta per tutte». 

QUANTO SI PRENDE

Nel Lazio l’Inps ogni mese elabora un report sul reddito: ebbene, nel Lazio a ottobre di quest’anno l’assegno medio è di 554,48 euro al mese. I bonifici più cari sono quelli di Frosinone (577,79 euro), seguono quelli di Latina (588,26), Roma (552,20), Viterbo (548,84), Rieti (528,94). Il dato assoluto dei percettori rispecchia quello della popolosità delle province: prima è Roma con 151.353 persone, poi Latina (23.185), Frosinone (19.713), Viterbo (9.484) e Rieti (4.591).
 

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