Liceo Galilei, dal professore «razzismo e body shaming sugli studenti». «Cinesino isterico, tunisino piccolino»: gli epiteti sui registri

All'Istituto Tecnico Industriale - Liceo Scientifico Scienze Applicate Galileo Galilei, polemiche dei genitori contro un professore: "Usa nomignoli derisori per identificare gli studenti"

L'ingresso del Galileo Galilei a Roma
di Fernando Maria Magliaro
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Mercoledì 5 Aprile 2023, 16:57

Nomignoli di derisione oppure solo un aiutino mnemonico per identificare gli studenti: all'istituto Galileo Galilei, scuola superiore fra Esquilino e San Giovanni, si apre il caso di un supplente di italiano e storia che, in prima, ha aggiunto una serie di appellativi ai suoi studenti.

Come racconta Repubblica, sui registri, accanto ai nomi e cognomi dei ragazzi, il docente avrebbe scritto una serie di soprannomi basati sulle origini etniche o sulle caratteristiche fisiche dei ragazzi: «cinesino isterico» e «il tunisino piccolino», poi anche «l'orso Baloo scansafatiche e polemico», lo studente «di Prati», «quello che non studia mai», quello «bravo con gli occhiali» e il «chiacchierone polemico» con la «madre professoressa».

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Il docente è un supplente, chiamato a sostituire una collega in aspettativa, e che si è trovato a dover gestire più classi insieme.

Quindi, per riuscire a identificare con maggiore velocità gli studenti ha deciso di utilizzare sui registri questi epiteti. Ovviamente la cosa è uscita fuori e se c'è chi fra i genitori degli studenti lo accusa di body shaming o di razzismo, altri lo difendono essendo particolarmente apprezzato per la dedizione mostrata.

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Alla fine, le lamentele sono arrivate alla dirigente scolastica, Elisabetta Giustini, che ha dovuto avviare un procedimento disciplinare per chiarire la vicenda.

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«Ho convocato il professore, che non mi sento di difendere, davanti a dei testimoni come la vicepreside e il mio collaboratore - spiega Giustini a Repubblica - lui ha aperto il registro davanti a me, si è difeso spiegando che sono parole utilizzate in tono scherzoso per identificare e ricordare gli studenti, avendo tante classi, per lui si tratta di termini quasi affettuosi, non si tratta di body shaming o insulti razzisti. Anche se il docente riceverà una lettera di richiamo, si tratta di un insegnante molto apprezzato, che si dedica in modo attento ai giovani per farli recuperare e che li assiste costantemente».

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Nei prossimi giorni verranno ascoltate le famiglie e lo stesso docente che, però, potrebbe rischiare anche una denuncia per violazione della privacy, visto che alcuni studenti, nel fotografare i registri incriminati, avrebbero ottenuto anche i dati sensibili dei loro compagni.

Fra i genitori che si schierano a sostegno del professore, però, la versione è differente: «Si è sempre comportato bene e alcuni studenti maleducati non permettono lo svolgimento delle lezioni. La maggior parte dei genitori si schiera contro di lui solo per mandarlo via».

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