Scassinano la cassetta delle offerte in chiesa, il prete li scopre: picchiato da 3 giovani alle porte di Roma

L'episodio a Cave, ferito don Fabrizio

Scassinano la cassetta delle offerte in chiesa, il prete li scopre: picchiato da 3 giovani alle porte di Roma
di Massimo Sbardella
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Sabato 25 Marzo 2023, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 07:33

Un atto di violenza gratuita contro il vice parroco di Santo Stefano e Santa Maria, don Fabrizio Micocci, scatena l'indignazione dei cittadini di Cave che, seppure in ritardo, si ritrovano uniti nel chiedere maggiore sicurezza. Avvenuto sabato pomeriggio, in realtà, l'episodio era stato inizialmente pressoché ignorato da tutti. Don Fabrizio, entrando nella chiesa di Santa Maria, aveva sorpreso due minorenni di Cave ed un maggiorenne di San Cesareo intenti a scassinare la cassetta delle offerte sotto le candele. Sentendosi scoperti, i tre anziché desistere hanno pensato bene di aggredirlo, lasciandolo a terra dolorante. Per fortuna, il prete ha rimediato solo lividi e contusioni ma il gesto è stato comunque molto grave. Eppure, quando nelle messe della domenica si è sparsa la voce dell'aggressione, nessuno in città si è indignato.

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«Anche io - fa autocritica l'avvocato Alessandro Paquazi, presidente della banda musicale Puccini di Cave e sempre impegnato a livello civico - all'inizio ho sottovalutato l'episodio.

Poi, due giorni dopo, parlando con il parroco don Loris mi sono reso conto che i due sacerdoti si erano sentiti feriti di fronte all'indifferenza della comunità di Cave». È a questo punto che, con un video diventato presto virale, l'avvocato Pasquazi ha voluto per primo denunciare pubblicamente l'episodio, esortando i concittadini all'indignazione: «Mi sono reso conto spiega Pasquazi - di quanto assurdo sia stato l'atteggiamento di tutti noi, io per primo, di fronte a questa aggressione. Quando me lo ha raccontato il barista mi sono limitato a qualche commento. Ma non può bastare, di fronte allo sconcerto di don Loris ho capito di dovermi scusare personalmente ed esortare i cittadini di Cave all'indignazione. Un'indignazione unanime e collettiva che deve coinvolgere le istituzioni, le associazioni, i parrocchiani e anche ciascuno di noi».

«Non si può fingere che sia tutto normale sottolinea Pasquazi. Non è così e non può essere così. Ricordo quando, nel 1997, degli sconosciuti entrarono nella notte a Santa Maria per rubare le offerte e, il giorno dopo, il paese era tutto in piazza. Perché oggi questo silenzio di fronte alla violenza gratuita verso un sacerdote?».

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A peggiorare la situazione, mercoledì sera, un'altra aggressione per strada, probabilmente per mano degli stessi tre di Santa Maria. Ed ora la gente chiede sicurezza. Le carenze di personale che può avere la stazione dei carabinieri esistono ma, vista la situazione, è necessario precisa l'avvocato coinvolgere le istituzioni ad ogni livello, per far sì che aumenti il controllo, la prevenzione, l'educazione alla convivenza civile. Di fronte alla violenza occorre denunciare. Come ha fatto don Fabrizio che si è recato dai carabinieri per denunciare l'aggressione. «Dopo il video afferma Pasquazi in molti mi hanno contattato per esprimere disagio di fronte ad altri episodi di violenza simili che rovinano l'immagine di Cave. I commercianti e molte associazioni mi hanno detto di non fermarci, per dare ai cittadini di Cave la dignità che meritano e la sicurezza che tutti vogliamo».
 

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