Il Financial Times incorona il litorale laziale: «Il Paradiso dei surfisti è qui»

Il Financial Times incorona il litorale laziale: «Il Paradiso dei surfisti è qui»
di Federico Maselli
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Giovedì 4 Marzo 2021, 10:15 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 06:30

Niente coste della California o le onde giganti dell'Australia. E neppure il clima tropicale con palme e mustang scappottate. Perché, che i Beach Boys ci vogliano credere o no, il vero paradiso del surf si trova in Italia, proprio a due passi da casa. Roma è stata incoronata dal Financial Times regina dello sport con la tavola. Da Gaeta a Santa Marinella passando per Torvajanica e Ostia, sono queste le nuove località che più di tutte fanno gola ai surfisti. Se fino a poco tempo fa si poteva pensare alla Capitale come a una città ricca solo di storia, buon cibo, arte e paesaggi mozzafiato, si legge sul quotidiano britannico, oggi gli amanti delle onde possono far spazio sull'aereo alla propria tavola. Certo, non in tutte le stagioni perché, a differenza dell'oceano, il Mediterraneo regala giornate perfette per la cavalcata soltanto tra settembre e marzo. Periodo che, con le famose libecciate laziali, alza onde anche di cinque metri.

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POINT BREAK
Che l'Italia fosse uno spot ideale per gli amanti del surf, lo aveva capito nel 2014 il regista Ericson Core: per il suo Point Break, omaggio all'omonimo capolavoro del 1991 con Patrick Swayze e Keanu Reeves, si era spinto giù fino in Salento. Ma è proprio alle porte di Roma che si possono incontrare più facilmente appassionati e campioni di surf come Alessandro Marcianò. Classe 1971, l'atleta romano è una leggenda: nel 2014 cavalcò a Nazarè, nell'Estremadura portoghese, un'onda di 18 metri. E, tre anni dopo, si superò con una di ben 20 metri. «Certamente sono sorpreso ma anche molto contento dell'articolo del Financial racconta Alessandro perché riconosce al nostro Paese e soprattutto al litorale laziale una bellezza non più soltanto naturalistica o paesaggistica». Per lui è difficile scegliere, sono tutte location magiche che regalano emozioni e adrenalina anche se non si è mai di fronte alle onde del Pacifico o dell'Atlantico. «Dalle nostre parti precisa il campione italiano possiamo solamente allenarci con il surf performante, una disciplina che richiede tanta abilità e tecnica, proprio per le condizioni meteomarine del Mediterraneo dove non ci sono onde gigantesche». Condizioni non proibitive che, quindi, aiutano questo sport a crescere, attirando un numero sempre più grande di appassionati e neofiti. Secondo Marcianò i praticanti supererebbero oggi il mezzo milione. Lungo la striscia di sabbia che unisce Gaeta a Santa Marinella le scuole di surf impazzano, con bambini che, in periodo pre-Covid, già all'età di quattro o cinque anni si avvicinavano alla tavola.

Tra le più note c'è sicuramente il Banzai di Santa Severa, dove i raduni dei surfisti erano frequenti. Ma, anche in questo caso, Alessandro Marcianò stoppa ogni immagine associata al surf e allo stile di vita a esso collegato.

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LO STEREOTIPO
«Siamo lontani dai tempi dei Beach Boys, di Surfing Usa e delle cabrio cariche di tavole da surf. Oggi chi cavalca le onde è un atleta a tutti gli effetti, si allena con assiduità e cerca la perfezione nello stile». Insomma, non è più il fisicato biondo, occhi azzurri e abbronzato che sente musica rock o elettronica. «Il surf richiede grande prestanza fisica e mentale, soprattutto ora che è entrato a far parte delle discipline olimpiche», sottolinea Marcianò, ideatore di Surf Expo, il principale appuntamento italiano dedicato agli sport acquatici che, fino al 2019, veniva ospitato ai piedi del castello di Santa Severa. Tanti i campioni che fin da bambini hanno nuotato in acqua alla ricerca dell'onda giusta, a cominciare da Leonardo Fioravanti, in lizza per un posto a Tokyo 2021. Tra le nuove promesse c'è anche Leonardo Di Fazio, classe 1999 con, alle spalle, un campionato italiano vinto, Europeo e Mondiale ISA: «Sono cresciuto fra le onde di Santa Severa e la sabbia ferrosa del Lazio. Per me non hanno niente da invidiare alle spiagge californiane. È anche qui che mi voglio perfezionare per competere ai massimi livelli».

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