Paolo Negro, estorsione da 30mila euro. Assolto il collega Francesco Dell'Anno

Era accusato di aver agito in concorso con altre persone per ricattare Negro e spingerlo a consegnare dei soldi per non far spifferare alla stampa che avrebbe venduto per mezzo milione la partita Siena e Lazio del campionato 2006 e 2007, notizia rivelatasi infondata

Paolo Negro, estorsione da 30mila euro. Assolto il collega Francesco Dell'Anno
di Erika Chilelli
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Martedì 1 Novembre 2022, 07:10

«Finalmente è finita questa agonia». Ha commentato così la notizia della sua assoluzione, l'ex calciatore bianco-celeste Francesco Dell'Anno, che a gennaio del 2016 è finito a processo con l'accusa di tentata estorsione ai danni del collega ed ex difensore della Lazio, Paolo Negro. «Undici anni sono veramente troppi, sapere di essere coinvolto in una cosa in cui non c'entri niente ti logora dentro, mi sento sollevato», ha dichiarato Dell'Anno dopo l'udienza, dove è stato assistito dagli avvocati Pietro Pomanti e Franco Coppi. A giudizio con il calciatore era finita come presunta fiancheggiatrice Daniela Sdoga, difesa dall'avvocato Francesco Colosimo, anche lei assolta per non aver commesso il fatto. I due, erano accusati di aver agito in concorso con altre persone per ricattare Negro e spingerlo a consegnare dei soldi per non far spifferare alla stampa che avrebbe venduto per mezzo milione la partita Siena e Lazio del campionato 2006 e 2007, notizia rivelatasi infondata.
Nel 2013 due uomini della banda di ricattatori, Emanuele Fois e Filippo Fazioli, sono stati condannati, in abbreviato, rispettivamente a 3 anni e 4 mesi e 2 anni e 8 mesi di reclusione. Mentre altri tre componenti dell'organizzazione, Valentino Aliberti, Andrea Caprinozzi e Marco Fardellotti, hanno chiesto di procedere con rito ordinario e sono stati condannati a 4 anni e 2 anni e 8 mesi di reclusione.

I FATTI

Centrocampista classe 1967, acclamato negli stadi fin dal suo esordio nella Lazio il 28 ottobre del 1984. Una carriera immacolata quella di Francesco Dell'Anno, proseguita in varie squadre di serie A, come l'Inter e l'Udinese, e chiusa nel 2002, in serie B con il Ternana Calcio. Nel 2016, però, le pesanti accuse del collega e difensore della Lazio, Paolo Negro, che hanno gettato un'ombra su di lui, costringendolo a calcare il terreno del tribunale di Piazzale Clodio al posto dell'amato campo da calcio. Il difensore biancoceleste, infatti, ha accusato Dell'Anno di aver partecipato ad un tentativo di estorsione nei suoi confronti costringendolo, nel 2011, con l'aiuto di diversi complici a consegnare 30mila euro in contanti.

Il gruppo di ricattatori, secondo quanto riferito da Negro alla forze dell'ordine, minacciava di diffondere la notizia - falsa - che, per segnare la rete contro la Lazio durante l'ultima partita con la maglia del Siena, aveva intascato 500mila euro. Per spaventarlo gli imputati avrebbero inoltre millantato amicizie nell'ambito della criminalità organizzata e di personaggi della ndrangheta che non avrebbero gradito il suo rifiuto a versare la somma richiesta e gli avrebbero bruciato tutto: «I mandanti sono persone brutte, brutte, brutte, soprattutto quelli di Roma nord e di Val Melaina».

Negro in quel periodo era socio del circolo Olgiata Fitness con Ciccio Dell'Anno. Ed è proprio al circolo sportivo che si sarebbe consumato il ricatto, in una serie di incontri sotto il gazebo della struttura. La procura di Roma, dopo due richieste di archiviazione presentate dal pm, aveva chiesto il rinvio a giudizio di Dell'Anno ritenuto il collante con l'organizzazione. Accusa dalla quale il centrocampista si è sempre difeso: «Sono sereno aveva dichiarato alla notizia del rinvio a giudizio - mi trovo nel processo solo a seguito della opposizione di Paolo Negro costituitosi parte civile. Con Negro eravamo molto amici. Mia moglie ha una società di costruzioni che opera in tutto il mondo. Ho giocato per venti anni nelle migliori società di calcio, figuriamoci se andavo a estorcere dei soldi a un amico e socio».

Ricattava Paolo Negro, a giudizio l'ex calciatore Francesco Dell'Anno

IL VERDETTO

Assolto perché il fatto non sussiste. Così, il giudice di piazzale Clodio ha sostenuto l'innocenza di Dell'Anno, 11 anni dopo le accuse mosse a suo carico. L'ex calciatore potrà tornare a ricordare con nostalgia i tempi in cui correva sul campo da calcio acclamato dai tifosi. Soddisfazione per il verdetto espressa anche dai legali delle difese, Pietro Pomanti e Franco Coppi per Dell'Anno - e Francesco Colosimo, per Daniela Sdoga: «Dopo undici anni siamo riusciti ad ottenere il risultato che speravamo».

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