Non bastavano i sanitari dei pronto soccorso che si iscrivono nelle liste per fare i medici di base (trenta soltanto dall'inizio dell'anno) e che lasciano il reparto con il rischio di non garantire più i notturni. Oppure quelli che si dimettono dai loro ospedali e vanno a lavorare nelle strutture del resto d'Italia - anche come liberi professionisti o per le cooperative - perché la paga oraria è maggiore e lo stress minore.
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«Gli ospedali al collasso»
Adesso la sanità del Lazio registra un altro campanello d'allarme: il sindacato Anaao ha calcolato che la nostra regione è terza a livello nazionale per contratti totali non assegnati e abbandonati sul fronte delle scuole di specializzazione.
I NUMERI
Ma lo scenario è questo tanto al Grassi di Ostia quanto al Casilino, tanto al San Giovanni quanto al San Camillo e giù a correre anche per i pronto soccorso degli ospedali di provincia. «Mediamente nel reparto Dea di I livello dovrebbero esserci tra i 23 e i 25 medici», prosegue Ricciuto. Quanti invece quelli reali? Al Grassi sono operativi la metà e questi girano ovviamente anche su notturni con turni che dalle 38 ore settimanali vengono portati a 48 ore. Certo, gli straordinari vengono pagati ma il servizio di notte non può poi essere coperto da tutti: c'è il medico con problemi di salute ad esempio che viene impiegato solo di giorno. Condizione grave anche perché chi, finora, ha resistito fino a 48 ore settimanali, pur dietro retribuzione, non ce la fa più fisicamente e psicologicamente. E al fianco di questa "emorragia" ce ne è un'altra che riguarda le scuole di specializzazione: il Lazio è infatti la terza regione dopo Lombardia e Veneto, dove i posti messi a bando nei concorsi non vengono assegnati, con i vincitori che molto spesso preferiscono anche andarsene all'estero. Dal 2020 a oggi Anaao ha calcolato che nel nostro territorio sono saltati 559 contratti, il 14 per cento del totale, tra quelli "abbandonati" (il giovane medico, pur avendo ottenuto un incarico, decide di riprovare il concorso per cambiare specializzazione) e "non assegnati", perché non si presenta nessun candidato. Tra le specializzazioni con meno appeal medicina d'urgenza, anestesia, patologia e biochimica clinica.
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