Roma, la pony express dell'oppio: indiana arrestata con 45 chili di papaveri. Tornava da un viaggio in Austria

La 49enne aveva dimenticato una delle sue valigie: il tassista sospettoso ha chiamato i carabinieri

Roma, la pony express dell'oppio: indiana arrestata con 45 chili di papaveri. Tornava da un viaggio in Austria
di Federica Pozzi
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Mercoledì 26 Aprile 2023, 00:28 - Ultimo aggiornamento: 09:26

Arrestata con 45 chili di bulbi di papaveri in casa. A denunciare ai carabinieri Masih Annu, 49 anni, un tassista insospettito dalle tante valigie che aveva riportato da un viaggio in Europa. La donna, di origini indiane, ha spiegato in aula che il bulbo di papavero non ha nulla a che fare con le sostanze stupefacenti, ma che è utilizzato da molte comunità come digestivo o antidolorifico. È ora agli arresti domiciliari in attesa del processo.

LA VICENDA
La 49enne era solita fare diversi viaggi in Europa, al ritorno dei quali chiamava sempre lo stesso tassista per farsi riportare a casa. L’uomo, da diverso tempo insospettito dalle tantissime valigie trasportate dalla donna, ha approfittato del fatto che questa aveva dimenticato nell’auto – di ritorno dall’ultimo volo – uno dei suoi bagagli per fare chiarire i suoi interrogativi. Così ha portato l’oggetto smarrito, contenente già alcuni bulbi di papavero da oppio, ai carabinieri.

Quando Masih ha ricontattato l’autista, lo scorso sabato 22 aprile, l’uomo ha richiamato gli agenti che si sono recati nell’abitazione della donna ed hanno trovato 45 chili di bulbi di papavero essiccato. È stata così arrestata in flagranza di reato per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo “bulbo di papavero essiccato”, meglio noto come “paglia di papavero”, da cui, previa lavorazione, è possibile estrarre sostanza stupefacente del tipo morfina.

LA SUA DIFESA
In aula, durante il processo per direttissima, la signora ha reso un ampio interrogatorio, spiegando al giudice che questi bulbi vengono utilizzati dalla comunità indiana, e non solo, come antidolorifico, specie dalle persone che lavorano nei campi, o come digestivo, e non come droga. A sostegno di questa tesi, ha sottolineato anche come la pianta si venda liberamente in quasi tutta Europa, come in Austria, dove dice di averla comprata.
Aveva sostenuto la stessa tesi qualche anno fa, quando era già stata arrestata per lo stesso motivo e aveva anche indicato il luogo specifico in cui aveva comprato i bulbi. Il pm Giovanni Nostro aveva chiesto la misura cautelare degli arresti domiciliari, visti i precedenti specifici. Misura che è stata confermata dal giudice, in attesa del processo. L’avvocato della signora Masih, Simone Pascale, porterà in aula nella prossima udienza un consulente tecnico, per dimostrare che la sostanza stupefacente contenuta nei bulbi è irrisoria, quindi la veridicità della testimonianza rilasciata dalla sua assistita.

I PRECEDENTI
L’arresto per detenzione di bulbo di papavero da oppio non è un fatto isolato nella Capitale. Lo scorso dicembre un tassista romano di 73 anni era stato arrestato, in provincia di Latina, per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente proprio perché trovato in possesso di 53 chili di bulbi essiccati di papavero da oppio. L’uomo era stato fermato dai carabinieri mentre viaggiava a bordo del suo taxi, insieme a un’altra persona. Nell’auto erano stati recuperati i bulbi sigillati in singole confezioni da 110 grammi circa l’una. Alla vista dei militari, prima che il mezzo si fermasse, il passeggero si era lanciato dal veicolo, dandosi alla fuga nei campi circostanti, favorito dal buio. L’autista era stato arrestato per concorso in detenzione ai fini di spaccio di stupefacente e si trova ora agli arresti domiciliari.

Ogni bulbo di papavero da oppio, una volta svuotato ed essiccato, contiene al suo interno morfina che può essere assunta masticando il tubero. Questo dimostra la pericolosità della pianta. In alternativa, il tubero può essere fumato o utilizzato per fare un infuso, con un effetto narcolettico simile a quello dell’eroina, anche per l’elevata dipendenza che scaturisce in chi lo assume.

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