Occupazioni, vertice tra Comune e Prefettura, congelata la direttiva: «Tavolo per correggerla»

Frenata sulla sanatoria per la residenza agli abusivi: da ridefinire le categorie a cui il provvedimento può essere applicato

Occupazioni, vertice tra Comune e Prefettura, congelata la direttiva: «Tavolo per correggerla»
di Francesco Pacifico
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 16 Novembre 2022, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 07:14

Congelata, di fatto, dalla Prefettura l’applicazione della direttiva-sanatoria firmata dal sindaco Roberto Gualtieri per concedere la residenza e l’allaccio alle utenze anche agli occupanti abusivi delle case popolari «meritevoli di tutela». Cioè quelle famiglie, che pur nell’illegalità, ospitano al loro interno minori, disabili o anziani fragili. Ipotesi che contraddice quanto prevede il decreto Lupi per reprimere il fenomeno delle occupazioni abusive. Anche perché nell’atto del Comune non ci sarebbe un’elencazione precisa delle categorie da agevolare, con il risultato che la formula scelta «sarebbe troppo ampia». Tanto che Palazzo Valentini ha chiesto al Campidoglio di istituire a breve un tavolo tecnico per chiarire questo aspetto e indicare meglio i soggetti che di fatto potranno vedere rallentate, se non impedite, le operazioni di sgombero.


Sul tema c’è stato ieri pomeriggio un vertice tra il prefetto Bruno Frattasi, l’assessore al Demanio, Tobia Zevi, e il capo di gabinetto di Roberto Gualtieri, Alberto Stancanelli. Questi ultimi in rappresentanza del Campidoglio. Al riguardo è indicativo quanto riportato nel comunicato finale diffuso, congiuntamente, da Palazzo Valentini e dal Comune: «La Prefettura ha evidenziato l’opportunità di approfondire alcuni profili applicativi della direttiva anche in relazione al quadro normativo vigente in funzione di una sua successiva applicazione». Si aspetta, per dare il via libera al vaglio delle richieste per la residenza, l’esito del lavoro degli esperti per limare il testo.


LA PLATEA
All’inizio dell’incontro il prefetto avrebbe chiarito che lo strumento scelto da Gualtieri, una direttiva che opera in ambito amministrativo, non sarebbe al centro delle sue valutazioni.

Su questo tema, cioè se una direttiva può derogare alle disposizioni di legge, si stanno invece soffermando gli uffici legislativi del ministero degli Interni, sollecitato da esponenti della maggioranza di governo. Tanto che da Palazzo Senatorio sottolineano che non c’è stata una bocciatura dell’atto o una richiesta di riscrittura completa del testo, che pure era paventata. Ma Frattasi avrebbe spiegato che, per come è stata redatta la direttiva, sarebbe troppo ampia la platea dei soggetti «meritevoli di tutela». Nei giorni scorsi un consigliere del Pd, Yuri Trombetti, ha spiegato che il 95 per cento dei cittadini che a Roma stanno occupando casa, possono accedere ai benefici previsti dalla direttiva. Una percentuale che trasforma in una sanatoria dal perimetro molto esteso l’atto che secondo il Campidoglio è stato deciso soltanto «per motivi umanitari».

I funzionari di Palazzo Valentini e di Palazzo Senatorio quindi dovranno indicare una per una le categorie di soggetti fragili, che potranno ottenere residenza e allaccio alle utenze di acqua, luce e gas. E soltanto allora gli uffici del Campidoglio potranno iniziare a vagliare tutte le pratiche. Intanto il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Federico Rocca, ha scritto al prefetto Frattasi, lamentando «il venir meno dei presupposti del decreto legge volto a tutelare gli alloggi dell’edilizia residenziale pubblica e di proprietà privata, troppo spesso soggetti a occupazioni illegittime». Si sono rivolti a Frattasi e al Viminale anche i consiglieri leghisti Davide Bordoni e Fabrizio Santori: parlano di atto «discriminatorio» verso chi rispetta la legge e del rischio di «fomentare ulteriormente le occupazioni abusive».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA