Ha vissuto undici giorni di agonia girando per sette volte in tre ospedali della Capitale. Per poi scoprire, negli ultimi istanti della sua vita, che era affetta da una meningite batterica che non le era stata diagnosticata. È morta così Valeria Fioravanti, 27 anni, mamma di una bimba di 15 mesi. Lei, nata e cresciuta a Don Bosco, era una dipendente di Adr Security, l'azienda di Aeroporti di Roma che si occupa della sicurezza degli scali. E, per avvicinarsi a casa, da poco tempo era passata da Fiumicino a Ciampino.
La sua agonia è cominciata a Natale, quando - spiega il padre, Stefano Fioravanti - «ha scoperto di avere un ascesso sotto l'ascella del braccio destro provocato probabilmente da un pelo incarnito».
Valeria è cresciuta nel quartiere popolare di Don Bosco: abitava in via Mazzoccolo. Ha studiato dai salesiani, poi è andata al linguistico Lombardo Radice. «Resteremo accanto alla famiglia, alla mamma Tiziana e al papà Stefano che chiedono giustizia, come tutti noi», dice Mauro Iezzi, padre di una delle sue compagne di scuola. I lavoratori di Adr vivono ora nel lutto. «Era una ragazza splendida - commenta Alessandro Intreccialagli, suo amico e collega - Era una persona in grado di portare una luce, grande lavoratrice, stimata da tutti, matura e responsabile. Non è possibile che si muoia così a 27 anni. Abbiamo lanciato una raccolta di fondi per la famiglia e tutti noi lavoratori di Adr stiamo contribuendo».
L'INCHIESTA
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, affidato al pm di turno Margherita Pinto. È stata disposta l'autopsia sul corpo di Valeria, per stabilire le cause del decesso e, di conseguenza, le eventuali responsabilità dei medici della prima struttura in cui è stata operata per l'ascesso e di quelle a cui si è rivolta successivamente, quando stava male, senza ottenere - probabilmente - le adeguate cure. Per questo motivo il magistrato ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche. La Regione Lazio ha disposto un audit che riguarda gli ospedali coinvolti.