Luca Sacchi, l'amico del pusher: «È stato ucciso per rapina». Il giallo dei contanti spariti

Luca Sacchi, l'amico del pusher: «È stato ucciso per rapina». Il giallo dei contanti spariti
di Alessia Marani Camilla Mozzetti
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Sabato 2 Novembre 2019, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 05:22

No, non si è pentita e lo rifarebbe ancora: denunciare il proprio figlio che impugnando un revolver calibro 38 ha esploso un colpo e ucciso un ragazzo di 24 anni a Roma, Luca Sacchi. Giovanna Proietti, madre di Valerio Del Grosso, lo ribadisce: «È giusto che adesso paghi e si assuma le sue responsabilità e so che lo farà dice al Giornale Radio1 Per questo con lo stesso dolore nel cuore non ho mai pensato nemmeno un minuto che si potesse fare una cosa diversa da quella che ho fatto. La nostra è una famiglia per bene di lavoratori e per questo non potevamo aggiungere al dolore di questa tragedia la vergogna di sentirci in qualche modo complici. Quel giorno ho anche pensato che forse era l'unica maniera per dare a Valerio una speranza di riscatto».

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La donna la sera del 24 ottobre, dopo aver saputo per voce dell'altro figlio Andrea quello che aveva fatto Valerio, ha indossato una giacca e si è presentata al commissariato di San Basilio denunciando: «Credo che mio figlio sia coinvolto nell'omicidio di quel ragazzo». Sono stati gli amici di Valerio, Manuel e Cristian a svuotare il sacco dopo averlo incontrato. Il primo ha detto: «O andavamo in Questura o dalla famiglia, abbiamo scelto di dirlo al fratello». La madre di Del Grosso giovedì ha potuto vedere il figlio rinchiuso nel carcere di Regina Coeli.

«Sono distrutta dal dolore spiega sapendo che una mamma e un papà, un'intera famiglia, sta piangendo la morte di un figlio. Ancora non posso credere che Valerio abbia potuto fare un gesto simile. E come me tutti quelli che lo hanno visto crescere nel quartiere». Secondo la donna, Del Grosso che è stato trovato da polizia e carabinieri in una stanza di un hotel a Tor Cervara si «sarebbe costituito». Finora non ha spiegato nulla di quella sera, avvalendosi di fronte al gip della facoltà di non rispondere ma i suoi legali hanno già fatto sapere che il 21enne è pronto ora a parlare con i magistrati. Forse sarà presentata anche una memoria. «So che non voleva uccidere, ma di questo non voglio dire, ci penseranno gli avvocati. Oggi c'è solo la vergogna e il dolore per una tragedia che non avrei mai potuto immaginare e per la quale a nome della mia famiglia posso solo chiedere scusa». E dopo il coraggio mostrato nel denunciarlo anche l'umiltà di provare a chiedere il perdono della famiglia Sacchi.

LA RISPOSTA DEI SACCHI
La quale, dall'altra parte della città, al quartiere Appio Latino risponde: «Ringraziamo la madre di Valerio e prendiamo atto delle sue parole. Non ce la sentiamo di aggiungere altro, perché la vicenda non è ancora chiara».
Nei prossimi giorni infatti, il pubblico ministero Nadia Plastina dovrà riascoltare tutti i protagonisti di quella sera, compresa la fidanzata del personal trainer, Anastasia Kylemnyk che finora ha dato una sola versione ritenuta inattendibile dagli inquirenti. La ragazza, infatti, avrebbe detto di essere stata colpita da una mazza la sera della rapina ma non ci sarebbero segni sul suo corpo. Come invece sono emersi in quello di Luca al termine dell'autopsia.

Il 24enne è stato colpito soprattutto alle braccia e le ecchimosi poi riscontrate sarebbero compatibili con i colpi inferti proprio da una mazza da baseball. Quella che impugnava Paolo Pirino prima che Del Grosso premesse il grilletto di un revolver calibro 38. Anastasia, inoltre, ha negato che all'origine dello scontro con i due di Casal Monastero ci fosse una compravendita di droga. La notte stessa dell'omicidio è stata ascoltata per oltre tre ore dai carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci ma le sue parole sono state poi smentite dai testimoni e dagli intermediari di Del Grosso che hanno messo a verbale tutta un'altra dinamica.

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