Roma, gli studenti al Comune: «Sognamo una città sicura, pulita, con più spazi per noi. E vogliamo aiutare i più deboli»

Le istanze dei ragazzi presentate in Campodiglio

Roma, gli studenti al Comune: «Sognamo una città sicura, pulita, con più spazi per noi. E vogliamo aiutare i più deboli»
di Raffaella Troili
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Lunedì 20 Marzo 2023, 15:31 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 14:41

“Ci piacerebbe avere luoghi per stare insieme e discutere, oggi possiamo fare questo solo nei McDonald's" e "Molte persone giovanissime vogliono unirsi in coppia come possiamo aiutarle?" "Vogliamo conoscere le parti della città che non abbiamo mai visto", "vogliamo sentirci più sicuri quando prendiamo la metro",  "vogliamo Roma pulita e non solo per noi!”, "vogliamo poter andare in barca su un Tevere pulito e navigabile”, “vorremmo rendere belle le case facendo fare graffiti e murales” e “vogliamo esplorare le parti sconosciute della nostra città in particolare la parte dove vvivono i senzatetto e quella dove vivono i migranti, vorremmo parlare con queste persone e non solo leggerle” ; ma anche “qualcuno metta a posto i nostri bagni”. 

Ecco la città dei sogni possibili: in occasione della Giornata mondiale contro il razismo e a conclusione de “La nuova città dei miei sogni” 37 ragazzi delle prime dell'Istituto comprensivo Giuseppe Garibaldi e 5 studenti della Scuola di italiano del Comi hanno presentato all'assessora alle Politiche sociali e alla Salute di Roma Capitale, Barbara Funari e all'assessora alla Scuola formazione e lavoro Claudia Pratelli le loro idee e proposte. Tutte spinte da una grande carica verso il sociale, tutte volte a migliorare la città, il loro piccolo mondo, il loro futuro: “Quando saremo grandi potremo dire "questa città è più bella di quando avevamo 14 anni?".

L'iniziativa di Focsiv con la collaborazione di Comi (Cooperazione per il mondo in via di sviluppo) e finanziata da Unar ha visto gli studenti stilare una lista dei sogni da proporre al Comune per poterli poi realizzare insieme.

Chiedono spazi, ma chiedono anche di poter incontrare le persone più bisognose, colori per le strade, spazi verdi, più attenzione per le persone con minori opportunità. In questo senso va la giornata della Solidarietà in programma il 31 marzo in cui ha annunciato l'assessora Funari partirà un censimento del Comune sulla popolazione che vive in strada.

Il gruppo della scuola italiana del Comi ha segnalato le proprie frustrazioni: ad esempio gli uffici pubblici, dove il personale è spesso scortese e si approfitta del livello linguistico per non svolgere con impegno i servizi. Di Roma, loro, non cambierebbero nulla: chi fugge dalla povertà e dalla guerra si accontenta di poco. Anche loro, per sentirsi davvero a casa, vorrebbero spazi di aggregazione e scambio, come il bar "senza pensieri" che hanno realizzato in un plastico.

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