Giubileo Roma, il patto: in arrivo fondi extra per il verde e le strade

Intesa tra il governo e il Campidoglio: 50 milioni destinati alla manutenzione

Giubileo Roma, il patto: in arrivo fondi extra per il verde e le strade
di Francesco Pacifico
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Martedì 24 Gennaio 2023, 00:03

Cinquanta milioni di euro per il Giubileo del 2025 e da utilizzare per la manutenzione stradale o per le potature degli alberi. Uno slittamento di 36 mesi al pagamento dei debiti pregressi di Roma Capitale. Nel Milleproroghe in discussione a Palazzo Madama sono spuntati due emendamenti per garantire una maggiore liquidità di cassa al Campidoglio. Ma soprattutto li ha depositati un senatore di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo, dopo averli discussi con i vertici del Comune (il sindaco Roberto Gualtieri in primis). 

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Un’operazione bipartisan a 360 gradi - sono coinvolti altri parlamentari capitolini di maggioranza e opposizione - figlia anche della collaborazione per il rilancio di Roma, che si è creata in questi mesi tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e lo stesso Gualtieri.

Proprio il premier e il primo cittadino, cinque giorni fa e a margine della camera ardente in Campidoglio per Gina Lollobrigida, hanno ribadito di voler lavorare assieme su temi che riguardano la Capitale come il Giubileo, l’Expo o la candidatura italiana per ospitare la futura autorità europea per l’antiriciclaggio.

«Senza toccare di fatto gli investimenti - spiega De Priamo, che è stato anche capogruppo in Aula Giulio Cesare per FdI - le misure inserite nei due emendamenti nascono per garantire più risorse sul fronte della parte corrente, quindi la spesa, che altrimenti mancherebbero per una serie di interventi necessari allo svolgimento del Giubileo come la manutenzione stradale o quella del verde. Questi soldi non verranno utilizzati per aumentare i costi della burocrazia. E soprattutto vorremmo anticiparli, perché in passato alcuni fondi destinati all’Anno Santo, sono arrivati dopo la conclusione dell’evento».

I FONDI

Per i lavori del Giubileo sono stati stanziati dal governo 1,350 miliardi. Di questa cifra è stato sbloccato 1,050 miliardi di euro con il primo Dpcm, che ha autorizzato le opere inderogabili, come il sottopasso di Castel Sant’Angelo o il parcheggio di piazza Risorgimento. L’emendamento De Priamo è entrato nella lista dei segnalati al Mef, quelli ai quali porre maggiore attenzione. E prevede di girare a Roma Capitale «una quota pari a 50 milioni di euro per il 2023, 30 milioni di euro per il 2024 e 30 milioni di euro per il 2025 delle risorse» già messe a disposizione per la realizzazione di interventi di parte corrente connessi alle attività giubilari».
L’altro emendamento al Milleproroghe firmato De Priamo riguarda un allentamento nel pagamento dei debiti pregressi di Roma Capitale. A riprova del carattere bipartisan dell’operazione, va registrato che una simile norma è stata depositata dalla senatrice del Pd, ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, anche lei romana. A fine dello scorso anno la gestione commissariale del debito, che ha dovuto affrontare un monte di posizioni pari a 12 miliardi di euro, doveva presentare le istanze di liquidazione da parte Roma Capitale, ma l’ufficio è in ritardo su questo fronte. Soprattutto con la fine del regime introdotto dal governo Berlusconi nel 2008, le obbligazioni contratte non soltanto ritornano in capo al Comune ma perdono tutte le tutele previste (blocco degli interessi e della rivalutazione monetaria o divieto di intraprendere azioni esecutive). La partita vale almeno 2 miliardi di euro e per evitare un salasso alle casse di Palazzo Senatorio, l’emendamento prevede che nella legge relativa «al termine per la presentazione di specifiche istanze di liquidazione di crediti derivanti da obbligazioni contratte dal comune di Roma, le parole “quarantotto mesi” sono sostituite dalle seguenti: “ottantaquattro mesi”». E questo permette anche di abbassare le rate, che deve pagare il Comune.

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