Furbetti dell'Ama, i ladri di buoni spesa, gasolio e ricambi: l'elenco delle truffe

Ci sono anche i macabri casi come quello di un addetto ai cimiteri che rubava i denti d'oro dai cadaveri

Ladri di buoni spesa, gasolio e ricambi: i furbetti che hanno inguaiato l'Ama
di Fernando M. Magliaro
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Venerdì 9 Giugno 2023, 09:20

L'elenco delle truffe perpetrate da parte di dipendenti infedeli di Ama è lunghissimo. Non si contano più i casi di furto del gasolio, forse il più diffuso raggiro ai danni dell'Azienda e, quindi, dei romani. Ma ci sono anche i macabri casi come quello di un addetto ai cimiteri che rubava i denti d'oro dai cadaveri. Oppure i certificati medici fasulli.

L'ultimo caso in ordine di tempo è quello del maxifurto pluriennale di gasolio. In tre anni, fra il 2017 e il 2020, oltre 2mila dipendenti avrebbero rubato all'azienda in vari modi oltre 300mila litri di gasolio che poi veniva rivenduto sul mercato parallelo oppure messo nei serbatoi delle auto private ma pagato con le carte aziendali.
Ma i casi di sottrazione di gasolio emergono ciclicamente nelle pagine di cronaca ormai da anni.

O, non bastasse il gasolio, c'è chi è finito sotto inchiesta accusato di rubare pezzi di ricambio, buoni pasto o di recuperare i materiali come vetro e plastica per poi rivenderli sotto banco.

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I CIMITERI

Per qualcuno anche lavorare nei cimiteri - Ama è responsabile dei servizi cimiteriali di Roma - diventa un modo per arrotondare lo stipendio. Come il caso di un dipendente che, d'accordo con un compro oro, sottraeva i denti d'oro dai corpi dei defunti per poi rivenderseli.
O, ancora, come l'inchiesta su alcuni dipendenti Ama dei cimiteri che mutilavano e smembravano cadaveri per fare spazio nei loculi, con i resti riposti negli ossari prima del tempo. Ma anche finte cremazioni e, soprattutto, una truffa in danno dei familiari dei defunti, convinti a pagare 300 euro per spostare le salme dei loro cari, ignari del fatto che, in realtà, quei corpi sarebbero stati letteralmente smembrati.
Da ultimo, ci sono stati svariati casi di dipendenti che hanno spedito all'azienda certificati medici fasulli o che, invece di spazzare le strade, facevano il doppio lavoro.
Fer. M. Mag.
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