Frecce Tricolori e Patrouille de France oggi a sorpresa nel cielo di Roma per il trattato Italia-Francia: gli orari dei sorvoli Video

Frecce Tricolori e Patruille de France a sorpresa nel cielo di Roma per il trattato Italia-Francia: gli orari dei sorvoli
di Paolo Ricci Bitti
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Giovedì 25 Novembre 2021, 11:39 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 09:16

Frecce Tricolori e Patrouille de France oggi 26 novembre in volo su Roma: uno show - inedito - nel cielo della capitale per celebrare il trattato del Quirinale Italia-Francia di "cooperazione bilaterale rafforzata" che verrà firmato oggi alle 9 al Quirinale con il presidente Sergio Mattarella che accoglierà il presidente Emmanuel Macron e il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Macron è arrivato nel pomeriggio di ieri a Roma proveniente dalla Croazia.

I sorvoli sono in programma oggi tra le 8.45 e le 10.15. In base alle condizioni meteo i velivoli sfrecceranno a una quota tra i mille e i 1.500 metri: non è solo una questione di visibilità (sia per i piloti sia per chi è a terra), ma anche di umidità e di vento perché i fumi tricolori (una miscela a base di oli di vaselina e pigmenti colorati non inquinanti) possono restare in sospeso nell'aria più a lungo del necessario.

Durante i sorvoli l'aeroporto Roma-Urbe sospenderà le attività, mentre il traffico programmato a Ciampino e Fiumicino potrebbe subire brevi ritardi.

In questi giorni la Pan, Pattuglia acrobatica nazionale, si è riacquartierata alla base di Pratica di Mare e già ieri mattina, 25 novembre, ha compiuto, un aereo per volta, i voli di sorvolo di Roma con cui i piloti prendono confidenza con la zona fissando punti di riferimento che poi useranno in particolare durante le manovre di riunificazione della pattuglia. In realtà quelli di domani saranno solo sorvoli in formazione, ma la pattuglia del 313° gruppo di stanza a Rivolto (Udine) non trascura mai alcun dettaglio prima di un'esibizione. I sorvoli odierni non hanno mancato di sollevare curiosità perché in questi giorni non vi sono ricorrenze come il 2 giugno o il 4 novembre che ci hanno abituato al passaggio delle Frecce. Molta attenzione anche alle previsioni meteo che non sono annunciate favorevoli. Anche la pattuglia francese è stata accolta a Pratica di Mare da dove è già decollata per compiere sorvoli della costa laziale.

Spettacolare il confronto con la Patrouille de France che vola con 8 Dassault-Dornier Alpha Jet  rispetto ai 9+1 Aermacchi MB.339 A/Pan Mlu della Pan che è la pattuglia acrobatica che impiega più velivoli affrontando quindi maggiori difficoltà. La squadriglia dell'Armée de l'air (Paf - Patrouille Acrobatique de France) è stata costituita prima della Pan (1953) ma dal 1960 in poi la rivalità fra queste pattuglie, sfidate anche dalle Red Arrows britanniche e da altre di tutto il mondo, ha regalato agli spettatori una memorabile gara che continua tutt'ora alla ricerca di figure sempre nuove e sempre più spettacolari. Una rivalità, quella con i francesi e gli inglesi, che fa da sfondo anche al film Forza G (1972) di Duccio Tessari. Va detto che la decisione di volare in formazione 9+1 (dove quell'uno è il solista) ha permesso alla Frecce di vincere il maggior numero dei confronti durante gli air show.

L'anniversario delle Frecce Tricolori

Del resto da 60 anni sono la pattuglia acrobatica più spettacolare, conosciuta e ammirata. In estate la giornata di celebrazione dell'anniversario ha visto anche il presidente Sergio Mattarella ammirare a Rivolto il tricolore più vasto del mondo, lungo 5 chilometri e largo cento metri, simbolo dell'eccellenza dei piloti dell'Aeronautica militare e delle aziende italiane.

Sessant'anni durante i quali la Pattuglia acrobatica nazionale, l'unica nella formazione 9+1, è stata più volte premiata quale migliore del mondo, quella più capace di rinnovare costantemente il repertorio della figure disegnate in cielo che sono diventate sempre più complesse e affascinanti.  

«Il fattore umano all'interno della Pan -  racconta il tenente colonnello Gaetano Farina, comandante delle Frecce Tricolori – è fondamentale.  Non parliamo di singoli ma di squadra, non solo i piloti ma anche tutti quelli che lavorano a terra nella base di Rivolto, sede del 313° Gruppo».

Paolo Ricci Bitti

In volo con le Frecce Tricolori di Paolo Ricci Bitti 

La storia della Pan

Ha compiuto 60 anni il primo marzo di quest'anno  la Pan, la Pattuglia acrobatica dell'Aeronautica militare più brava e spettacolare di tutti i tempi e di tutti i paesi. Un primato indiscutibile. Non per questioni di orgoglio nazionale. Non perché i velivoli della Pan disegnino nel cielo di ogni parte del mondo l'immensa bandiera verdebiancorossa lunga 5 chilometri e vasta 50 ettari, insomma 72 campi da rugby uno a fianco all'altro. Non perché durante questi tempi di pandemìa da Covid le Frecce abbiano sorvolato in lungo e in largo la penisola per ricucire il senso di lottare tutti insieme. Non perché solamente la Pan schieri 10 velivoli aumentando in maniera esponenziale la difficoltà di realizzazione delle manovre. Non perché nessun'altra pattuglia abbia vinto in questi 60 anni tanti riconoscimenti internazionali quanti la Pan, dominatrice degli air show in 48 paesi.

E' perché – insieme a tutto quanto detto finora - solo le Frecce Tricolori sono capaci di rapire cuore, sguardo, respiro, ragione e sentimento per i 30 minuti della loro esibizione. Una partita alla stadio, un film al cinema, un'opera lirica a teatro fermano l'orologio, isolano dalla vita reale, offrono un meraviglioso tempo fuori dal tempo ed è per questo che non possiamo farne a meno, che ne sentiamo così tanto la mancanza in questi mesi, ma la maestosità delle figure intagliate nell'aria dai piloti e dagli aerei della Pan non ha eguali, rafforzata com'è dal sibilo dei motori, dai colori del cielo e delle nuvole, dal sole che fa luccicare le calotte degli abitacoli, dal vento che attraversa il mare e i campi di volo e porta lontano i fumi tricolori mentre i jet si allontanano e, nel silenzio, il tempo riprende a scorrere.

Gli inglesi (Red Arrows), i francesi (Patrouille de France ), i belgi (Les Diables Rouges), i turchi (Turkish Stars), gli svizzeri (Patrouille Suisse), gli americani con i loro - e solo loro - possenti caccia (Blue Angels della Marina e Thunderbirds dell'Aeronautica), per citare le formazioni più conosciute, sono bravissimi, ci mancherebbe, tanto di cappello, ma sono proprio loro che anno dopo anno hanno riconosciuto la maestrìa della pattuglia acrobatica italiana e la grande bellezza del suo programma di figure che in questi 60 anni ha sempre continuato ad allargarsi, a introdurre nuove idee, a richiedere ai piloti sempre più ore di addestramento.

Piloti arciselezionati che vengono (e rientrano) dalla linea “caccia” e che con il 313° Gruppo di stanza a Rivolto (Udine) effettuano anche le esercitazioni tattiche di ogni altro gruppo dell'Aeronautica Militare. Loro però fanno anche le acrobazione in formazione 9+1, con "parametri" (distanze da velivolo a velivolo) che fanno venire i brividi: solo un metro fra ala ed ala, sul filo dei 600 chilometri orari. Pensate solo all'aereo Pony 6 quando si trova al centro di tutta la formazione, abilissimo a restare inchiodato alla sua posizione nonostante le turbolenze causate da tutti gli aerei che ha attorno. La fiducia riciproca deve essere ferrea. Come l'orgoglio di indossare la divisa di una nazionale, di una squadra che è sempre stata costituita solo da talenti: c'è in ogni pilota la consapevolezza di dovere fare meglio di chi l'ha preceduto e di lasciare con fierezza quella maglia, di cui si è solo custodi provvisori, a chi verrà dopo di lui. In inglese si direbbe: "Legacy", termine più forte dei nostri "tradizione" o "eredità".   

Ed è così la Pan che dal 1° marzo 1961 sostiene il ruolo di rappresentante dell'Italia nel mondo. L'Italia e non solamente le sue forze armate, ma anche le sue industrie, la sua storia, la sua capacità di unire ingegno, tecnologia, eleganza, di sorprendere, di fare gioco di squadra. Nell'esibizione delle Frecce Tricolori, davanti anche a 500mila spettatori, in quelle figure che si susseguono senza sosta, senza lasciare mai il cielo “vuoto”, raccordate dai passaggi del solista che incassa un incredibile e faticosissimo numero di G, ci sono tutte le caratteristiche migliori degli italiani: te ne ricordi anche quando uno straniero, non necessariamente un appassionato d'aviazione, cita la Pan mentre gli brillano gli occhi. E poi in questi ultimi anni i record di visualizzazioni dei video delle esibizioni in cui il passaggio con il bandiera più grande del mondo è accompagnato da Nessun dorma cantato da Luciano Pavarotti.

Un anniversario, quello dei 60 anni, che segna anche l'avvicinarsi dell'entrata in linea del nuovo velivolo realizzato dalla Leonardo, l'Alenia Aermacchi T345A, che sostituirà il veterano Aermacchi MB 339 Pan in servizio dal 1982 dopo il Fiat G91 Pan (dal 1964) e l'F86 Sabre (dal 1961). Anche i nuovi aerei “addestratori”, quando avranno la livrea della Pan, si chiameranno Pony in onore al cavallino rampante dell'asso degli assi Francesco Baracca la cui madre donò il simbolo a Enzo Ferrari.

Il Pony 0 (zero) è quello che spetta al comandante, attualmente il tenente colonnello Gaetano Farina, "regista-controllore" che da terra controlla e dirige l'esibizione dei compagni, ultimo erede del ruolo nel 1961 affidato al maggiore Mario Squarcina, primo comandante della Pattuglia acrobatica nazionale a sua volta tappa del percorso avviato nel 1930 dal colonnello Rino Corso Fougier, fondatore prima scuola italiana di volo acrobatico

 
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