Fedayn, il ritorno allo stadio per Roma-Verona: gli applausi della curva dopo lo striscione bruciato a Belgrado

Nessun regolamento di conti tra gli ultras ma l'attenzione resta alta

Fedayn, il ritorno allo stadio per Roma-Verona: gli applausi della curva dopo lo striscione bruciato a Belgrado
di Emiliano Bernardini
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Lunedì 20 Febbraio 2023, 07:14

Maggiori controlli nei luoghi di ritrovo delle tifoserie e intorno allo stadio Olimpico. Questo il testo della nuova ordinanza firmata dal Questore di Roma, Carmine Belfiore. I primi effetti si sono visti già ieri sera prima, durante e dopo la partita tra la Roma e il Verona. Gara definita, alla vigilia, a forte rischio per via di un possibile regolamento di conti all'interno della tifoseria giallorossa dopo il furto dello striscione dei Fedayn da parte degli ultras serbi della Stella Rossa. Clima che si era ulteriormente incendiato dopo che sabato pomeriggio proprio i tifosi serbi, durante la partita contro il Cucaricki della superliga serba, hanno esposto e bruciato degli striscioni rubati agli ultrà romanisti nell'agguato avvenuto a piazza Mancini due settimane fa. Ma la tensione si è sciolta all'interno dello stadio: i Fedayn entrano con qualche minuto di ritardo tra gli applausi di tutto l'Olimpico. Si leva fortissimo anche il coro storico del gruppo.

L'ordinanza del Questore era arrivata subito dopo la richiesta del Viminale di intensificare i controlli in particolare sui match che vedono impegnate tifoserie gemellate non solo con Roma e Napoli.

E dunque ieri all'Olimpico si è visto un numero maggiore di forze dell'ordine che non solo hanno presidiato gli ingressi dell'Olimpico ma hanno anche monitorato con particolare attenzione piazza Mancini, ritrovo storico dei Fedayn e il bar River dove sono soliti radunarsi gli ultras del gruppo Roma (gli unici ieri a cantare) che con gli stessi Fedayn hanno un conto aperto da tempo. Il 2 marzo del 2019 durante il derby della Lazio ci fu un primo regolamento. Il 31 marzo ancora botte tra i due gruppo rivali che si contendono l'egemonia della Sud all'esterno di un pub a Centocelle. In entrambe le occasioni a prevalere furono sempre i Fedayn, una delle sigle più importanti in Europa. Ecco perché quello che accaduto in Serbia rimane un precedente pericolosissimo e che non ha eguali.

IL RETROSCENA

E per questo il fatto che un gruppetto di serbi, in Italia (Bologna e Milano), per seguire partite di basket abbia deciso di deviare verso Roma per colpire i Fedayn mette in allerta le polizie di mezza Europa che ora temono un'escalation di violenza che può coinvolgere chiunque e in diversi sport. Non a caso la gara di basket tra Panathinaikos (tifosi gemellati con i romanisti) e Stella Rossa del prossimo 10 marzo è stata già definita da bollino rosso. Per i fatti seguiti a Roma-Empoli la procura di Roma ha aperto un'inchiesta per rissa e porto di arma impropria. Le indagini sono state delegate ai poliziotti della Digos. Nelle immagini dell'aggressione si vedono diversi tifosi serbi sbucare dalla aiuole armati di mazze e bastoni. Dopo aver aggredito il gruppo sono fuggiti via riuscendo a tornare in patria. Come detto, l'azione messa a segno dagli ultras dello Stella Rossa non ha precedenti e per questo è complicato riuscire a definirne contorni e motivazioni. Nella curva serba mentre i vessilli della Roma bruciavano c'era uno striscione con scritto: «Avete scelto le amicizie sbagliate», riferendosi al gemellaggio dei Fedayn con i BBB, i Bad Blue Boys, gruppo ultras della Dinamo Zagabria e acerrimo nemico proprio della Stella Rossa. Ma l'attacco potrebbe essere riconducibile anche al gemellaggio tra i serbi e tifosi del Napoli e dunque legato agli scontri tra giallorossi e napoletani avvenuti l'8 gennaio scorso sulla A1 all'autogrill Badia al Pino.

 

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