Roma, la truffa del falso crocerossino: chiedeva soldi (online) per l'emergenza terremoto ma era un ex impiegato di un'agenzia funebre

Francesco Guidoni, 53 anni, su Facebook raccoglieva fondi per le vittime del terremoto che nel 2019 colpì l’Albania

la truffa del falso crocerossino: chiedeva soldi (online) per l'emergenza terremoto ma era un ex impiegato di un'agenzia funebre
di Andrea Noci
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Domenica 9 Aprile 2023, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 08:44

Faceva leva sul buon cuore delle persone, spacciandosi come caporal maggiore della Croce rossa italiana e fingendo di raccogliere fondi per poter fronteggiare l'emergenza per il terremoto che ha scosso l'Albania nel 2019. «Fai un gesto d'amore per Natale. Dona almeno un euro», così scriveva su Facebook Francesco Guidoni, ex impiegato di un'agenzia funebre di 53 anni. All'interno dell'organizzazione umanitaria, però, non aveva mai ricoperto questo incarico. Adesso deve difendersi in un processo, dove il pm titolare delle indagini, Gianluca Mazzei, lo accusa di tentata truffa, oltre che di usurpazione di titoli.
LA VICENDA
È il 26 novembre del 2019 e in piena notte il Nord dell'Albania viene colpito da una violenta scossa di terremoto di magnitudo 6.5. Case e palazzi crollano di colpo. Chi non resta intrappolato tra le macerie scappa in strada, al freddo, in attesa dei soccorsi e con la paura di non ritrovare i parenti dispersi. Il governo di Tirana ha bisogno di aiuto, il sostegno, per fronteggiare l'emergenza, arriva da tutta l'Europa. E così si mette in azione anche la macchina degli aiuti italiana: centinaia di soccorritori e mezzi partono per andare a prestare soccorso e assistenza alla popolazione albanese. Quando la terra smette di tremare, i morti saranno 51, oltre tremila i feriti e quattromila gli sfollati. Ed è questo clima di totale disperazione che Guidoni sfrutta per tentare di truffare chi lo segue su Facebook.

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I POST
In un primo post scrive un appello a tutti i comitati italiani della Croce rossa in qualità di caporal maggiore. «Inviare personale C operativo per aiuti di soccorso rinforsi per Terremoto in Albania.

Grazie», si legge sul social network. Guidoni a questa richiesta abbina anche diverse foto: alcune dei palazzi crollati, una mappa con i due epicentri principali e una sua foto in divisa con tanto di logo dell'organizzazione sul petto. Pochi giorni dopo l'uomo pubblica un altro post in cui annuncia ai follower che di lì a poco sarebbe partito per l'Albania a prestare soccorso. «I1 saluto a tutti e a presto», scrive Guidoni che stavolta correda il tutto con screenshot di articoli di giornale sul terremoto e foto di soccorritori all'opera. Anche in questo caso non manca l'immagine in cui indossa la divisa della Croce rossa. Non è chiaro se l'uomo farà o meno questo viaggio, ma alcuni giorni dopo pubblica un nuovo messaggio per gli utenti che lo seguono: «Fai un gesto d'amore x Natale. Dona almeno un euro a tutte le persone bisognose x diffondere panettoni nel mondo». Anche in questo caso si qualifica come caporal maggiore della Croce rossa italiana e tra le foto, oltre alla sua in divisa, ne abbina anche una con la sua carta Postepay.


L'ACCUSA
Secondo l'accusa, Guidoni ha richiesto «in modo non equivoco il versamento sulla sua carta di donazioni, al solo fine di procurarsi un ingiusto profitto - si legge nel capo d'imputazione - non riuscendo nell'intento per cause indipendenti dalla sua volontà». Per questo rischia di essere condannato per tentata truffa, a cui si aggiunge l'imputazione per usurpazione di titoli. Perché Guidoni si è più volte arrogato il titolo di caporal maggiore della Croce rossa italiana «contrariamente al vero, non rivestendo alcun ruolo» all'interno dell'organizzazione, come specificato dalle carte del pm. Adesso sul profilo Facebook dell'imputato i post incriminati non ci sono più, perché sono stati rimossi. Ma tra frasi motivazionali, foto del cane e commenti indignati nei confronti dei politici italiani, resta ancora un post in cui fa riferimento alla Croce rossa. Ed è di tutt'altro taglio rispetto a quelli scritti tra il novembre e il dicembre del 2019. «Anche io con la Croce rossa italiana ho chiuso. Italia tanta Vergogna», scrive il 10 novembre 2020, dando il suo addio all'organizzazione. Almeno stavolta non firmandosi come Caporal maggiore.

 

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