Nel Villaggio le palazzine per accogliere i rappresentanti dei 150 paesi diventeranno centri di ricerca all'avanguardia. Su un lungo bulevard che taglierà in due Tor Vergata saranno costruiti tutti i padiglioni dell'Esposizione universale. E saranno realizzati con materiali riciclabili, per essere poi smontati e rimontati alla fine della manifestazione in altre parti della Capitale dove servono scuole o palestre. Eppoi c'è la collina verde che da questa parte di Roma Est va verso i Castelli: qui nasceranno quattro parchi tematici (agricoltura, energia, acqua e storia passata e futura) da lasciare in eredità agli abitanti della zona. Soltanto l'anno prossimo si saprà se l'Expo 2030 si terrà a Roma, intanto ieri a Parigi il sindaco Roberto Gualtieri, il presidente del comitato organizzatore, Giampiero Massolo, e il capo del pool di architetti, Matteo Gatto, hanno consegnato al Bie (Bureau international des Exposition) il masterplan, il progetto definitivo su come la Città eterna trasformerà i 210 ettari di Tor Vergata per ospitare l'evento.
Valore complessivo, compresi gli investimenti privati, circa 8 miliardi di euro, con un decimo di questa cifra destinata alle strutture.
ENERGIA VERDE
Quest'area sarà interamente cablata con il 5G e con una rete elettrica grid, alimentata da una serie di pannelli fotovoltaici a forma di ombrello, capaci di generare una potenza di 35mila watt e dare energia a 45mila persone. Sulle pendici della collina che guarda i Castelli romani, la cosiddetta parte destra del masterplan sarà interamente green. In quello che è già Agro romano sorgeranno quattro parchi tematici: uno per l'agricoltura sperimentale con tutte le culture innovative, quello per l'energia con le applicazioni high tech per la produzione sostenibile di elettricità, quello per l'acqua con vasche e canali, infine quello dedicato alla storia passata e futura di Roma che ingloberà anche la villa romana di Passo Lombardo, i cui scavi finiranno prima del 2030. I padiglioni saranno costruiti su un lungo bulevard che dividerà in due l'area: ai 150 Paesi verrà chiesto sia di realizzarli con materiali riciclati sia di smontarli e di regalarli alle periferie della Capitale dove mancano servizi. Sempre nel piano presentato ieri a Parigi sono previsti tre padiglioni da collocare in altre zone di Roma: il cosiddetto Teaser Pavillon che sorgerà di fronte il Colosseo - la porta di Expo 2030 - e avrà la forma di un arco e altri due nelle piazze delle stazioni Termini e Tiburtina. Sul fronte della logistica, si arriverà a Tor Vergata o con la metro C - è previsto uno sfioccamento da Torre Angela - e con la tramvia che nascerà dalla riqualificazione dell'attuale trenino Roma Giardinetti.