Roma, disabile segregata in casa: a processo l'ex compagno. L’uomo le aveva rubato anche le carte di credito

Le sorelle della donna l’hanno trovata malnutrita, sporca e avvolta in un lenzuolo

Roma, disabile segregata in casa: a processo l'ex compagno. L’uomo le aveva rubato anche le carte di credito
di Federica Pozzi
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Sabato 10 Giugno 2023, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 13:00

L'aveva lasciata avvolta in un lenzuolo sporco di sangue ed escrementi, pur essendo malata, malnutrita e impossibilitata a muoversi. Approfittando di questo stato di debolezza, le aveva persino sottratto dei soldi dalla carta di credito. Sono queste le accuse mosse a Valerio Vargiu, 37 anni, ora a processo per abbandono di inabile, maltrattamenti, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento. A denunciare l'accaduto nell'ottobre del 2020 le due sorelle di Stefania Porcaro, la sua ex compagna, le quali, insieme alla madre, si sono costituite parte civile nel processo contro Vargiu. Le condizioni di salute di Porcaro (in seguito deceduta il 29 novembre dello stesso anno), già precarie a causa dell'abuso di alcol e di altre patologie, si erano aggravate tre anni prima quando era andata a vivere con il suo nuovo compagno. La differenza di età tra i due (57 anni lei e 34 lui), oltre al fatto che l'uomo non lavorasse e percepisse la metà dei guadagni della donna, era stato motivo di allontanamento da parte della famiglia di lei a quanto racconta la sorella che comunque continuava ad interessarsi telefonicamente della sua salute. E sono stati proprio i contatti telefonici a mettere in allarme la madre e le sorelle di Porcaro quando quest'ultima ha iniziato a scambiare il giorno per la notte e a dimenticare date importanti.

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I FATTI

A quel punto hanno deciso di tornare a trovarla, ma nessuno apriva la porta.
Preoccupate, hanno chiamato la polizia. Una volta entrate nell'appartamento hanno trovato una situazione di degrado: Stefania Porcaro era sul letto, tremante, non riconosceva né la madre né la sorella, era avvolta da lenzuola sporche di sangue ed escrementi, la casa aveva la muffa alle pareti ed era maleodorante. La donna era stata portata al pronto soccorso e ricoverata in gravi condizioni di salute. Non trovando in casa le carte di credito, la sorella aveva denunciato il furto, sospettando che Vargiu si fosse appropriato dei soldi della compagna, non potendo lei uscire a causa delle sue condizioni di salute. La vittima aveva inoltre raccontato ai parenti dei maltrattamenti subiti dall'uomo, sia fisici che psicologici, anche se mai denunciati. «Magari muore», le diceva Vargiu riferendosi a suo figlio avuto dal precedente matrimonio. E ancora: «Sei una donna di mer...», «Io ti spacco la faccia», «Non vali un ca...». Un comportamento aggressivo e violento, fatto di continui atti di umiliazione, offese e disprezzo della dignità, sostiene l'accusa. Ma nonostante questo la donna diceva che il compagno si prendeva cura di lei. Un amore malato raccontano le sorelle della vittima che aveva portato Porcaro a non avere più una vita sociale se non con il compagno e a smettere anche di lavorare, fino ad allettarsi e a non uscire più di casa a causa dell'aggravarsi delle condizioni di salute.

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