«Di Cataldo picchiò l’ex ma non la fece abortire»

«Di Cataldo picchiò l’ex ma non la fece abortire»
di Adelaide Pierucci
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Martedì 17 Dicembre 2013, 08:26 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 16:48

Aveva perso le staffe, e sferrato degli schiaffoni alla compagna, ma a causare l’aborto non sarebbero state le botte. Cambia la posizione di Massimo Di Cataldo indagato a Roma per maltrattamenti in famiglia e procurato aborto ai danni della sua ex compagna. Nel fascicolo del pm Eugenio Albamonte, titolare dell'inchiesta, è finita la relazione del medico legale Costantino Ciallella, docente della Sapienza, nominato consulente con il compito di chiarire il mistero del pestaggio denunciato a luglio su Facebook da Anna Laura Millacci, la visual artist per tredici anni fidanzata del cantante romano.

Il professore sembra non aver avuto dubbi.

La sua perizia avrebbe confermato sia i segni traumatici sulla vittima, sia la gravidanza interrotta alle prime settimane, escludendo però un collegamento tra botte e aborto. A questo punto l'inchiesta potrebbe essere vicina alla chiusura e per il cantante, famoso soprattutto negli anni '90 per le sue partecipazioni a Sanremo, potrebbe cadere l'accusa più grave, quella di procurato aborto.

Già alcuni amici della Millacci avevano confermato il pestaggio dopo averla vista il 18 giugno scorso (giorno della presunta aggressione in casa) partecipare di sera a un party al Fleming con il viso segnato e in uno stato di prostrazione. «Piangeva e aveva dei lividi sul viso - avevano raccontato agli inquirenti - Si notavano nonostante il cerone sul viso».

LE ACCUSE SU FACEBOOK

Il professor Ciallella è arrivato alle sue conclusioni dopo aver visitato l'ex compagna di Di Cataldo e accertato anche la compatibilità dei lievi segni ancora sul viso con le foto postate sul social network. La vicenda era scoppiata a luglio quando Anna Laura, madre della seconda bambina del musicista, aveva denunciato su Facebook di essere stata picchiata venti giorni prima dal suo compagno, e per provarlo aveva pubblicato scatti in cui appariva con il volto sanguinante e un'altra dove mostrava i segni di un aborto. Un messaggio rivolto a «smascherare Di Cataldo» che ha definito nell'occasione un «dottor Jeckyll e mr Hyde», «capace di fare cose terribili...e con una faccina angelica. È un miracolo che sia nata la nostra prima figlia...». «Caro Massimo Di Cataldo - aveva scritto sul web - non avrei mai voluto arrivare a dire pubblicamente che uomo sei, e a pubblicare queste foto così terribili. Tu che ci tieni così tanto alla tua faccina angelica». Di Cataldo, però, da quel giorno ha sempre respinto le accuse. «Sono stato infangato e danneggiato da tutte queste falsità. Quando sono andato via da casa quel giorno Anna Laura non aveva segni sul viso».

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