Daniele De Martino, nei brani insulti ai pentiti: salta lo show del cantante

Artena: il divieto del commissario prefettizio per le offese ai collaboratori di giustizia

Daniele De Martino, nei brani insulti ai pentiti: salta lo show del cantante
di Luigi Biagi
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Giovedì 14 Luglio 2022, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 19:20

Daniele De Martino, il cantante che con una sua canzone ha attaccato i collaboratori di giustizia, non si esibirà nella contrada dei fratelli Bianchi. Avrebbe dovuto cantare domani in occasione della tradizionale festa del Colubro. La frazione di Artena è quella in cui sono cresciuti Marco e Gabriele, di recente condannati all'ergastolo dalla corte d'assise di Frosinone per l'omicidio di Willy Monteiro. Ad invitarlo a uno dei concerti in onore di San Giovanni Battista, patrono del posto, era stato il comitato organizzatore, che aveva fatto una scelta di natura commerciale in buona fede, vedendo che il cantante, in questi giorni, si sta esibendo in altri luoghi. Ogni anno in questo periodo il gruppo di contradaioli fa cantare artisti più o meno famosi davanti a migliaia di persone che da decenni si riuniscono nella piccola frazione rurale. Quello di De Martino non era l'evento principale, perché previsto di venerdì, ma non è passato inosservato.

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Il motivo è semplice: il cantante, al secolo Agostino Galluzzo, l'anno scorso è stato destinatario di un avviso orale della Questura di Palermo per espliciti riferimenti contro i pentiti di mafia. Infatti nel 2021 se l'era presa proprio con i collaboratori di giustizia tramite una canzone intitolata Si nu pentito. Diceva: Un vecchio amico te lo dice col cuore che sei infame e non vali più niente, sei un pentito, tu ci hai tradito, non vali niente. Sei un pentito, uomo fallito, ti sei dimenticato i compagni.
IL PROVVEDIMENTO
La Questura di Palermo affermò che le sue parole contenevano «gravi espressioni visive e verbali che implicano un'istigazione alla violenza, un'esaltazione delle gravi azioni antigiuridiche connesse alla criminalità organizzata, un'accettazione e condivisione di comportamenti e azioni contrari ai valori morali della società civile e lesive delle Istituzioni dello Stato». Stando così le cose, il concerto previsto per dopodomani nasceva già sotto una cattiva stella. Dal Colubro tengono comunque a dire che «il cantante non è stato certo scelto per i testi delle sue canzoni». A sollevare perplessità è stata proprio la Questura di Roma, che l'altro ieri e venerdì scorso ha rappresentato per iscritto al comune di Artena le possibili «criticità» e le eventuali «ricadute in materia di ordine e sicurezza pubblica in relazione ai contenuti dei testi del cantante».
La vicenda era già nell'aria da qualche giorno e infatti il comitato organizzatore dell'evento aveva incontrato alcuni consiglieri comunali per rappresentare la situazione.

L'ultima parola non è stata però della politica locale, che in proposito non ha competenza. Ma del commissario prefettizio Antonio Orecchio, che da diversi mesi è alla guida del comune con tutti i poteri del sindaco e degli assessori. L'altro pomeriggio, dopo aver sentito la Prefettura, il commissario ha quindi vietato il concerto con un'ordinanza. Alla base del divieto c'è «la necessità di evitare che il predetto evento canoro possa avere ricadute sull'ordine e la sicurezza pubblica, nonché riflessi sulla sicurezza urbana».

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I CONTROLLI
Contemporaneamente, gli uffici comunali hanno avviato degli approfondimenti tecnici sull'intera manifestazione in programma da venerdì a domenica. In particolare stanno controllando nel dettaglio la documentazione amministrativa che la normativa prescrive di presentare in queste occasioni, compreso il piano della sicurezza. Finiti gli accertamenti, la festa potrà partire e domenica si potranno esibire i The Kolors. Per quanto eccezionale, il provvedimento che vieta il concerto di De Martino non è il primo del genere in zona. L'anno scorso allo stesso cantante fu vietato il palco ad Ostia. Un mese fa un altro neomelodico controverso si è visto dire «no» a San Cesareo. Si tratta di Niko Pandetta, nipote del boss catanese Salvatore Cappello, che aveva annunciato alcune date nel paese sulla Casilina, vicino Roma. Anche in quel caso la Questura di Roma aveva sollevato perplessità simili a quelle rilevate ad Artena. E anche la sindaca di San Cesareo, Alessandra Sabelli, aveva ordinato il divieto di svolgimento dell'evento canoro per evitare «ricadute sull'ordine e la sicurezza pubblica».
 

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