Cosmetici tossici e cancerogeni, sequestrati cinquemila prodotti a Roma

Sono stati i militari della compagnia San Giovanni, coordinati dalla procura della Repubblica aretina, a effettuare nei giorni scorsi ricerche in tre capannoni

sequestro da parte della Finanza
di Carmela De Rose
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Giovedì 11 Maggio 2023, 17:40 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 13:29

Dalla provincia di Roma venivano venduti a diverse aziende di Cosmetica appartenenti a un ente, senza nessun tipo di tutela nei confronti del consumatore, cosmetici tossici e potenzialmente cancerogeni. Finalmente oggi sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Roma in varie parti d'Italia, fra cui anche la Monte Compatri. Sono stati i militari della compagnia San Giovanni, coordinati dalla procura della Repubblica aretina, a effettuare nei giorni scorsi ricerche in tre capannoni (nel comune dei Castelli Romani) finiti nel mirino degli inquirenti per la commercializzazione di prodotti di bellezza considerati altamente pericolosi per la salute.

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Le indagini

L’operazione trae origine da un sequestro avvenuto in un negozio del centro storico di Roma in zona Monti, che ha portato alla scoperta di alcune confezioni di preparati per il trattamento degli inestetismi della cute, contenenti il composto chimico idrochinone, usato come schiarente (ed esempio per contrastare le macchie cutanee).

Ma in Italia e nel resto dell'Unione europea ne è vietato l’impiego per uso topico, essendo potenzialmente tossico e ad alti dosaggi addirittura cancerogeno. I finanzieri hanno seguito le tracce della filiera commerciale e hanno individuato la società che ha venduto gli articoli illeciti all'esercizio di Monti a Roma e i vari depositi di stoccaggio. La cessione avveniva anche ricorrendo al web, attraverso negozi virtuali di facile accesso.

Il sequestro

Nel corso dell’intervento, sono stati rivenuti 4.630 prodotti contenenti sostanze classificate come dannose per la pelle. I cosmetici sono stati sottoposti a sequestro e l’amministratore della società è stato denunciato alla Procura della Repubblica per la violazione della specifica normativa in materia di sicurezza prodotti.

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