A Subiaco i cinghiali vanno a scuola e arrivano nel cortile dell'istituto scolastico superiore, Braschi-Quarenghi. Gli ungulati sono stati avvistati anche in centro, nei pressi di via dei Tufelli, via Giovanni XXIII e piazza Ulderico Pelliccia. Solo qualche mese fa camminavano indisturbati su corso Cesare Battisti.
È partita una petizione dei residenti che hanno lanciato un Sos al sindaco Domenico Petrini, al dipartimento di igiene della Asl Rm 5 di Guidonia, alla polizia locale e ai carabinieri.
LA PROTESTA
Conferma tutto una insegnante veterana del liceo Braschi accorpato una decina di anni fa al QuarenghiVolta: «Certamente non sono entrati dal cancello principale racconta la professoressa Maddalena Casalino - dove c'è sempre un movimento di gente ma da qualche altra parte». Ma se l'istituto ha una recinzione come è possibile che siano entrati? «Questa è una struttura che ha bisogno di una profonda ristrutturazione continua la professore Casalino ci sono le infiltrazioni di acqua nelle aule, speriamo che qualcuno intervenga al più presto e ascolti le proteste degli studenti». La struttura ospita sei indirizzi scolastici e corsi serali per adulti, gli studenti sono oltre 700.
LE RICHIESTE
Ma i cinghiali rischiano di incontrarli anche i pendolari che all'alba percorrono via dei Tufelli per raggiungere il vicino capolinea del Cotral, oppure gli automobilisti che transitano per via Giovanni XXIII per andare all'ospedale Angelucci, le zone residenziali e la località turistica di Monte Livata. Ora in molti chiedono alle autorità di prendere provvedimenti: «L'area è piena di cinghiali denuncia nella petizione il coordinatore Pino Primini si chiede un intervento nella vasta boscaglia in stato di abbandono. Via dei Tufelli, poi, è una strada che collega la parte alta di Subiaco a quella bassa, dove c'è il capolinea del Cotral e l'istituto BraschiQuarenghi». Ma si rischiano anche incidenti stradali come in via Giovanni XXIII: «Qualche giorno fa di sera racconta Angelo Iovino, residente in zona un'automobile è riuscita a fermarsi in tempo mentre i cinghiali attraversavano via Giovanni XXIII». Ma c'è anche chi i cinghiali li ha adottati come animali domestici: «C'è chi dal balcone racconta Angelo Iovino gli butta il cibo, così resteranno per sempre, alcuni sono talmente grandi da far paura». Ad Arsol cittadina vicino Subiaco, identico problema cinghiali e il sindaco ha preso provvedimenti chiedendo l'aiuto dei cacciatori del posto e di quelli dell'ambito territoriale di caccia (Atc) dell'area metropolitana. Intanto però il Parco Regionale dei Monti Simbruini che ricade anche nel territorio di Subiaco, dovrà prendere provvedimenti per i cinghiali. La Regione infatti lo ha incaricato di catturare 300 esemplari nel prossimo triennio a seguito della presenza in Italia e nel Lazio della peste suina africana nella specie cinghiali.