Truffa delle visite private a Roma, arrestato un cardiologo: niente fatture né versamenti alla Asl

Il raggiro ai Castelli: lo specialista da diversi mesi riceveva nella struttura senza emettere fatture

Truffa delle visite private a Roma, arrestato un cardiologo: niente fatture né versamenti alla Asl
di Luigi Biagi
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Venerdì 17 Febbraio 2023, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 09:19

Le manette arrivano al Nuovo Ospedale dei Castelli. Per la terza volta in un anno finisce sotto indagine un dipendente della Asl castellana, la Roma 6. Stavolta si tratta di un medico della struttura ospedaliera di Ariccia, arrestato dai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Roma. Gli investigatori dell'Arma lo avrebbero colto in flagrante nell'ambito di alcune indagini, coordinate dalla procura di Velletri, sulla gestione delle visite intramoenia.
I FATTI
Le accuse che penderebbero sul cardiologo, messo ai domiciliari in attesa della convalida dell'arresto, sarebbero di peculato e truffa ai danni del sistema sanitario. Al medico della Asl, residente a Roma, in particolare sarebbe contestato di aver intascato i soldi delle visite effettuate intramoenia, non rispettando la normativa. Il camice bianco, legato da un rapporto di esclusività con la pubblica amministrazione, era stato autorizzato dall'azienda sanitaria locale ad effettuare delle visite in regime di libera attività intramuraria per un limitato numero di ore. Quel tempo sarebbe stato sfruttato dal dottore per ricevere clienti sia in ospedale sia in alcuni studi medici con i quali collaborava. Nulla di male fino a questo punto.

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Solo che le indagini avrebbero rivelato delle irregolarità: né la prenotazioni delle visite, né il pagamento delle prestazioni sarebbero passate per le strutture pubbliche. I pazienti, insomma, non avrebbero pagato le visite intramoenia direttamente all'ospedale, né si sarebbero avvalsi di strumenti di pagamento tracciabili per versare la "parcella" in occasione delle visite negli studi medici. E senza tracciabilità non era possibile individuare le somme versate per poi trasferirle alla Asl. Tutto sarebbe stato regolato in contanti, senza l'emissione dei documenti fiscali: in questo modo l'azienda sanitaria non avrebbe incassato il dovuto. L'altro ieri, all'ennesima visita, i carabinieri del Nas sono intervenuti e hanno arrestato il dipendente della Asl Roma 6. Quindi lo hanno messo ai domiciliari, in attesa di portarlo in tribunale. A questo punto l'indagato dovrebbe comparire davanti al giudice di Velletri per la convalida dell'arresto. Il camice bianco è il terzo della Asl Roma 6 a finire in manette. Un anno fa toccò ad altri due medici. Uno di loro, un veterinario del servizio pubblico, fu arrestato dalla Guardia di finanza di Velletri con l'accusa di corruzione e falso per aver favorito, secondo gli investigatori, un allevamento di cani per un tornaconto personale. Per l'uomo il processo è ancora in corso a Velletri. Un altro camice bianco, un medico di base, fu arrestato qualche settimana dopo per aver inoculato falsi vaccini a molti pazienti che arrivarono a Velletri da tutto il Lazio per avere il green pass senza vaccinarsi. Insieme a diverse decine di persone, per quelle accuse il dottore a settembre scorso ha patteggiato cinque anni reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici.
 

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