Cani di razza, boom di furti a Roma: «Veterinari tra i complici». I medici corrotti sostituiscono i chip

Per un professionista che opera in zona Fidene, la Procura di Roma ha già chiesto la radiazione dall'albo

Cani di razza, boom di furti a Roma: «Veterinari tra i complici». I medici corrotti sostituiscono i chip
di Alessia Marani
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Lunedì 13 Febbraio 2023, 06:57 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 11:57

Almeno un furto denunciato ogni sette giorni solo ai carabinieri forestali, un fenomeno criminale raddoppiato rispetto a cinque anni fa, soprattutto che ha conosciuto un autentico boom nella Capitale da ottobre a oggi. Si susseguono senza sosta le segnalazioni di cani rubati, divenuti preda di bande specializzate ma anche di ladri occasionali che, colto il business, piazzano i piccoli di casa al migliore offerente. Un giro d'affari crescente e che vede il coinvolgimento sempre maggiore di veterinari compiacenti in grado - alla stregua dei più abili falsari al solo della mala - di rimuovere i chip identificativi degli animali e/o produrre certificati vaccinali clonati da cani di razza ed età simile. Per un professionista che opera in zona Fidene, la Procura di Roma ha già chiesto la radiazione dall'albo.

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L'ultima denuncia di furti tentati o portati a segno arriva da Ostia.

Vittime due anziani e una ragazza. A quest'ultima, a passeggio in via Carlo del Greco, con i due cagnolini al guinzaglio, si sono avvicinati due uomini a bordo di un furgone bianco. Uno ha reciso con un coltello la corda del guinzaglio impossessandosi del cagnolino più piccolo. «Venerdì sera - spiega l'avvocato Guido Pascucci, residente nella zona del Lido di Levante - dopo le segnalazioni arrivate ho fatto un giro per verificare la presenza di furgoni bianchi. So che i vigili poi hanno svolto dei controlli». Quella di Ostia non è una psicosi. Da ottobre furti di cani sono stati denunciati anche a Civitavecchia e a Nettuno. In città nei quartieri di Spinaceto, Vitinia e alla Magliana. Non basta. Clamoroso il furto avvenuto in un appartamento nobiliare ai Parioli. Qui i "soliti ignoti" si sono introdotti portando via preziosi e oggetti artistici per un valore di oltre 200mila euro, ma non si sono accontentati perché hanno sottratto alla famiglia anche il bulldog francese. Un cagnolino che vanta un pedigree di razza, frutto di una selezione di diverse generazioni il cui valore si aggira intorno ai duemila euro.


MERCATO NERO
«Una volta - spiega un investigatore di lungo corso - i ladri entravano in casa e miravano alle chiavi delle berline parcheggiate in giardino per rubarle, ora anche i cani sono diventati un obiettivo». Le telecamere di una villetta all'Eur hanno ripreso due uomini incappucciati scavalcare la recinzione esterna per balzare nel cortile e agguantare un barboncino. Altri furti, questa volta avvenuti con destrezza, sono stati denunciati nei pressi delle aree verdi e delle ville cittadine. I ladri puntano in particolare modo le persone anziane, approfittano del fatto che in queste aree spesso gli animali vengono lasciati liberi. A quel punto un complice distrae la vittima chiedendo una informazione, e un altro fa sparire il cane. Il mercato dei pet-friends è cresciuto a dismisura durante il periodo del lockdown, quando più persone si sono rese conto del dolore della solitudine e in molti hanno pensato ad acquistare un cane di compagnia. I ladri guardano con interesse ai più piccoli: barboncini, maltesi, pinscher, comunque esemplari il cui valore d'acquisto parte dagli ottocento euro in su. In questo modo i ricettatori possono rivenderli a cifre molto inferiori e allettanti, 3-400 euro, prediligendo specialmente i canali social e i market place di Facebook in cui mascherano la vendita con messaggi capziosi: «Mi hanno trasferito per lavoro e non posso più tenerlo, lo cedo solo a veri amanti», oppure «ho i genitori anziani che stanno male, devo curarli e non posso lasciare il mio cagnolino solo in casa».

Non basta. Gli inquirenti del pool reati ambientali di piazzale Clodio e i carabinieri forestali annoverano verbali di strane sparizioni: carichi di cuccioli (spesso anche questi di dubbia provenienza) in arrivo dall'Est europeo a bordo di grossi tir che vengono sottratti nel corso delle operazioni di trasbordo in furgoni più piccoli diretti ad allevamenti del Centro Italia. E per chi viene scoperto a rubare un cane? A fronte del grande dolore inferto al padrone e al maltrattamento subito dall'animale, la legge prevede appena una denuncia a piede libero. E anche quando il furto arrivasse a dibattimento, l'autore è sempre pronto a giocarsi la carta: «L'ho trovato, me ne sono preso cura per un po', ma poi non potevo più occuparmene». L'invito per i malcapitati proprietari è a denunciare il furto preferibilmente ai carabinieri forestali che si occupano specificamente di questi casi e ad annotare e fotografare particolari distintivi dei propri amici a quattro zampe, come macchie o segni sulla pelle, in modo da agevolare il riconoscimento, non affidandosi solo al microchip.

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