Campi nomadi a Roma, l'ufficio tecnico scrive a Gualtieri: «Sono inagibili, chiudeteli»

Il dossier: "Spazio a rischio per impianti non a norma"

Campi nomadi a Roma, l'ufficio tecnico scrive a Gualtieri: «Sono inagibili, chiudeteli»
di Fernando M. Magliaro
4 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Febbraio 2023, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 10:37

«Tutti i Villaggi della Solidarietà di Roma Capitale non sono agibili e pertanto è necessario allontanare gli occupanti dai moduli trovando altre forme alloggiative». Firmato il Dipartimento Lavori pubblici del Comune cui spetta la manutenzione ordinaria e straordinaria dei campi rom regolari di Roma. Secco Federico Rocca (FdI), presidente della Commissione Trasparenza: «lo denunciamo da anni e il problema campi rom ora è esploso con il rischio di far precipitare Roma nell'emergenza». Di solito, la richiesta di chiudere i campi rom arriva a cicli: una volta il centrodestra per ragioni di sicurezza, un'altra il centrosinistra per ragioni di umanitarismo, altre volte qualche istituzione europea o, più spesso, associazioni varie di volontariato.
LA LETTERA
Ma che gli uffici comunali scrivano al Sindaco di Roma per dirgli che i campi sono inagibili e vanno chiusi non è usuale. Come lo è la frase che segue nella lettera del 1 febbraio scorso: si «declina ogni responsabilità per scelte diverse operate dall'Amministrazione». Ovvero, i tecnici comunali avvisano la politica: se succede qualcosa è colpa vostra. E non a caso, al primo piano di Palazzo Senatorio da giorni questo dossier crea più di qualche problema con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che avrebbe chiesto un incontro urgente al Prefetto di Roma per discutere del problema che arriva nell'ultima settimana prima del voto.
C'è da trovare un posto a un paio di migliaia di persone. E non è cosa da poco. E, attenzione, anche il predecessore di Gualtieri, Virginia Raggi, era stata informata delle criticità strutturali e funzionali con un'altra lettera del giugno 2017.

Roma, la rom incinta con 11 figli che vive in un parcheggio del Villaggio Olimpico. I residenti: «Qui ormai è una baraccopoli»


Si legge nella lettera a Gualtieri: a causa del «continuo danneggiamento delle strutture e degli impianti...

gli impianti elettrici non risultano a norma (e non risulta che siano mai state acquisite le necessarie certificazioni); i presidi e gli impianti antincendio non sono presenti o inutilizzabili in quanto oggetto di continui danneggiamenti e manomissioni; le fognature vengono ripetutamente ostruite; si verificano continue perdite idriche dovute a manomissioni delle reti e inadeguatezza delle stesse; infine è presente un grande quantitativo di rifiuti che oltre a essere causa del proliferare di ratti, costituisce causa dell'otturazione delle linee fognarie». Per rimettere a posto tutto sono «necessarie risorse per 5 milioni di euro». Nel caso in cui «non si reputi possibile la chiusura dei Villaggi» il Dipartimento chiede di presidiare «i quadri elettrici al fine di impedire l'allaccio incontrollato; le aree intere per impedire o sversamento dei rifiuti». Quindi, presidi veri, magari anche usando telecamare termiche bi-spectrum invece delle inutili pattuglie di Vigili fuori dai campi stessi.

Roma, vigili aggrediti nei campi rom. La mossa del Comune: «Ora fermate i controlli»


LA DENUNCIA
Il caso lo solleva il presidente della Commissione Trasparenza, Federico Rocca (Fdi): «Quello che denuncio da anni sui campi rom ora è esploso e Roma rischia una vera e propria emergenza. I campi dovrebbero essere chiusi ora, poiché con la certificazione di inagibilità da parte degli uffici e Gualtieri non può più far finta di nulla. È chiaro a tutti che in Campidoglio non hanno un piano, infatti, durante il Consiglio straordinario sui campi rom voluto da Fratelli d'Italia il Sindaco non si è neanche presentato ma adesso dovrà necessariamente andare dal Prefetto per dire come gestire la situazione visto che nei 6 villaggi della solidarietà vivono quasi 3000 persone che non possono restare a vivere lì. Il sindaco non pensi di utilizzare le case popolari per far fronte a questa emergenza o di cavarsela nascondendo la polvere sotto al tappeto. È ora delle scelte e i campi rom devono essere chiusi».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA