Atac, bus nel caos. Il dicembre nero: fino a -17% di corse per guasti o ingorghi

I dati ufficiali evidenziano la flessione nel servizio specie intorno alle 9 e alle 17

Atac, il dicembre nero: fino a -17% di corse bus per guasti o ingorghi
di Fabio Rossi
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Lunedì 19 Dicembre 2022, 00:42 - Ultimo aggiornamento: 14:24

Meno autobus in strada rispetto a un anno fa, soprattutto nelle ore di punta, mentre le linee gratuite per lo shopping girano spesso semivuote. I dati ufficiali sui mezzi del trasporto pubblico in circolazione, in un giorno medio feriale di dicembre, parlano di una flessione molto evidente dell’offerta di trasporto di superficie nella Capitale: una flessione che si rileva in particolare intorno alle 9 (con un calo del 14 per cento e oltre 160 bus in meno) e alle 17 (meno 17 per cento), in due fasce orarie particolarmente affollate e critiche per la mobilità cittadina. Un calo che va comunque di pari passo - nel computo generale del mese - con quello degli obiettivi fissati dall’amministrazione capitolina che, negli ultimi tempi, si sono ridotti. In ogni caso, il raffronto fra il Programma di esercizio 2022 e i dati sul servizio effettivamente reso all’utenza, pubblicati sul sito istituzionale di Atac, parla di un 10 per cento di corse perse quest’anno, a causa di carenze di organici e mezzi, guasti, traffico e ritardi.

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LE CAUSE
 

Oltre a problemi dovuti a cause esterne - dal traffico ai lavori stradali - c’è ancora un problema di guasti dei mezzi, con una flotta del trasporto pubblico locale romano che ha ancora un’età media piuttosto alta. Basti pensare che da un mese nella Capitale è in vigore il divieto di circolazione, nella fascia verde, per le automobili diesel Euro 3. Ma l’Atac continua a mandare in giro circa 190 bus a gasolio Euro 3 (ciò che ai comuni cittadini non è più consentito) e lo farà ancora per un po’: almeno fino a quando non sarà completato il rinnovo del parco mezzi a disposizione della municipalizzata. L’azienda di via Prenestina conta di sanare questo problema entro il prossimo anno, completando la dismissione del vecchio parco mezzi e sostituendolo completamente con vetture nuove e a basso impatto ambientale.
 

LA SITUAZIONE
 

L’età media delle vetture del trasporto pubblico romano si è abbassata negli ultimi tempi - ora è sotto i nove anni - ma questo finora non è stato sufficiente per eliminare completamente i residui del passato. Così l’elenco giornaliero dei guasti è lungo e articolato: sospensioni logorate, acqua dei radiatori in ebollizione (nei mesi estivi), specchietti retrovisori divelti, sedili dei conducenti bloccati, impianti elettrici in panne, cambi inceppati, aria condizionata rotta. E il servizio ne risente, inevitabilmente, come confermano le segnalazioni e le proteste che gli utenti inviano all’Atac, per lamentare i disservizi contro i quali sono costretti a scontrarsi con cadenza quasi quotidiana. I dati, raccolti dall’Agenzia per il controllo dei servizi pubblici (Acos), fotografano una situazione in cui, nell’ultimo anno solare, all’azienda di via Prenestina sono arrivate 23.125 segnalazioni sul trasporto pubblico locale, una parte delle quali riguarda proprio il servizio di superficie (bus e tram). la linea di bus con maggiori reclami è la 719, che va dalla rimessa della Magliana a piazzale dei Partigiani (e quindi alla stazione ferroviaria Ostiense), seguita dalle 01, 715, 23 e dal tram 3.
 

SU FERRO
 

Anche i dati sui tram, infatti, sono negativi. A novembre questi mezzi a Roma hanno effettuato complessivamente 13.559 corse: ad aprile erano state 29.022. Insomma, in sette mesi il servizio si è più che dimezzato, passando dal 4,8 per cento dell’offerta complessiva cittadina di trasporto pubblico a un misero 2,2 per cento. Qui incidono particolarmente i lavori in corso sulle linee (la 8 è chiusa dalla scorsa estate) ma sui binari romani continuano a circolare quaranta Tas (tram articolato Stanga), realizzati dall’ufficio meccanica Stanga di Padova, consegnati nell’ormai lontano 1948 (inizialmente erano 58). Ma il problema non è tanto l’anzianità di servizio (a Milano continuano a circolare vetture risalenti agli anni Venti del secolo scorso) quanto il deficit di riparazioni, ancora più necessarie su mezzi così vecchi: l’ultimo intervento di un certo rilievo risale agli anni ’80, quando sono stati rifatti carrelli e impianti elettrici. Ora il Campidoglio sta correndo ai ripari almeno per il rinnovo del parco mezzi, con una gara per l’acquisto di nuovi veicoli - 130 in totale, di cui 40 previsti entro la prossima primavera - in attesa di dare il via ai lavori per incrementare il numero di percorsi su ferro a disposizione degli utenti romani.

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