Il biglietto dell'Atac? Scade nel 1992. Le obliteratrici sbagliano la data di 31 anni

L’azienda corre ai ripari: orologi guasti. Ma gli utenti rischiano una multa-beffa

Il biglietto dell'Atac? Scade nel 1992. Le obliteratrici sbagliano la data di 31 anni
di Fabio Rossi
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Giovedì 1 Giugno 2023, 00:29 - Ultimo aggiornamento: 00:57

Il biglietto dell’Atac? Scade (anzi è scaduto) trentuno anni fa. Peccato che sia stato appena timbrato (in pieno 2023). Eppure, neanche avesse preso una cinematografica DeLorean al posto dell’autobus, un utente del trasporto pubblico si è visto restituire dall’obliteratrice un timbro di validità piuttosto bizzarro: il viaggio sul mezzi del trasporto pubblico romano - cento minuti a disposizione, con una sola corsa in metropolitana - avrebbe dovuto concludersi entro le 6,17 del 10 febbraio 1992.

Quando, per intenderci Francesco Cossiga era il presidente della Repubblica, il Governo era guidato da Giulio Andreotti e in Campidoglio c’era Franco Carraro.

Il “viaggio nel tempo” del nostro viaggiatore avrebbe potuto trasformarsi in una beffa: il biglietto, così obliterato sul bus, non sarebbe risultato valido a un controllo dei verificatori o a un successivo passaggio a un tornello di una stazione della metro. Un paradosso di difficile soluzione, visto che lo stesso ticket, prima di essere acquistato dal viaggiatore, era stato stampato lo scorso 1° dicembre: ben tre decenni dopo la presunta scadenza.

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IL GUASTO

L’Atac, informata dell’accaduto, ha rapidamente individuato la macchinetta validatrice malfunzionante, provvedendo alla riparazione. Il guasto è stato individuato proprio nell’orologio interno del dispositivo, che evidentemente si era starato, causando l’errata timbratura. Si è trattato di un caso episodico, che però avrebbe potuto creare problemi all’utente. Anche perché non è la prima volta che accade, nel trasporto pubblico locale della Città eterna. Un anno fa una ragazza, al momento di timbrare un biglietto sul tram 8, si è trovata come scadenza il 10 gennaio del 1992 (anno che evidentemente si ripete in questa storia). Allora il problema era stato attribuito dall’azienda di via Prenestina a un calo di corrente: il problema avrebbe fatto esaurire temporaneamente la batteria che regola le funzioni - comprese la data e l’ora - dell’obliteratrice. La quale, una volta ripartita, è tornata al fatidico 1992.

LA MANUTENZIONE

Se i “salti temporali” sono episodici, capita più spesso (anche se con minore frequenza del passato) che le macchine validatrici siano fuori servizio. Una situazione che, quando si verifica, è meglio comunicare immediatamente all’autista - o al controllore, se presente a bordo - per evitare di incorrere, in questo caso senza colpa, nelle sanzioni previste per chi viaggia senza biglietto o con un ticket non regolarmente obliterato.
 

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