Roma, va al lavoro dalla moglie e la prende a bastonate: l'aggressione continua in auto e lei si getta in corsa per salvarsi

L'aggressione per motivi economici: nessuno si è fermato a prestare soccorso alla vittima

Roma, va al lavoro dalla moglie e la prende a bastonate
di Ivo Iannozzi
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Martedì 31 Gennaio 2023, 06:47 - Ultimo aggiornamento: 13:14

Ha massacrato a bastonate la moglie settantenne, di nazionalità russa, accusandola di avergli rubato del denaro. Per questo il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Velletri ha convalidato il fermo di un cittadino italiano di 66 anni, residente a Nettuno: l'uomo è stato arrestato e trasferito al carcere circondariale di Velletri con le pesanti accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. Una storia di vessazioni, umiliazioni e violenze che per poco non è sfociata in tragedia.
È accaduto nei giorni scorsi a Nettuno quando l'uomo ha raggiunto la moglie mentre era al lavoro come donna delle pulizie in un condominio nella zona di via Ugo La Malfa: dopo averla affrontata e offesa con insulti e minacce, l'ha afferrata per un braccio e tenendola ferma ha iniziando a colpirla con un bastone lungo circa un metro. Motivo dell'aggressione, l'accusa alla moglie di avergli rubato del denaro. Davanti a numerosi testimoni, nessuno dei quali è intervenuto per prestarle soccorso, l'ha quindi trascinata con la forza e costretta a salire sulla propria autovettura per fare ritorno a casa nella zona del quartiere Zucchetti, a poche centinaia di metri, dove aveva evidentemente intenzione di completare la punizione.

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Durante il tragitto il 66enne, ormai completamente fuori controllo, ha infatti continuato a colpire con il bastone alla testa e alle braccia la moglie che, ad un certo punto, mentre percorrevano via dei Censi, è riuscita ad aprire lo sportello dell'autovettura e a gettarsi sull'asfalto. Ricoperta di sangue è fuggita a piedi lungo la strada, chiedendo aiuto e cercando di fermare alcuni automobilisti di passaggio.

Ma in tanti hanno tirato dritto. Si è invece fermata una ragazza rumena di 32 anni, che abita a Nettuno: la donna non ha infatti esitato a far salire sull'autovettura la vittima, sporca di sangue e tremante, inseguita a piedi dal marito che brandiva ancora il bastone con il quale l'aveva già colpita. Solo in quel momento l'uomo ha desistito dall'inseguimento. Ed è risalito sull'autovettura, allontanandosi in direzione della propria abitazione in via Poggio Bustone, a poche decine di metri da via dei Censi. Scampato il pericolo, la ragazza romena ha dato l'allarme al 112 restando insieme alla donna russa, ferita e sotto choc. In pochi minuti gli agenti di due volanti del commissariato di polizia di Anzio sono intervenuti in via dei Censi dove hanno raggiunto la vittima: la donna ha raccontato quello che le era accaduto e ha spiegato ai poliziotti che con tutta probabilità il marito era rientrato nella loro abitazione di via Poggio Bustone.

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IL BLITZ
Raggiunto rapidamente il villino, gli agenti hanno citofonato per farsi aprire, ma dall'interno non c'è stata risposta. In giardino c'era però la macchina dell'uomo nella quale aveva continuato a picchiare la moglie. Era chiaro che fosse rientrato in casa. Dalla strada i poliziotti hanno quindi notato dei movimenti sul retro dell'abitazione; a quel punto, certi che l'aggressore fosse rientrato in casa, sono entrati riuscendo a rintracciarlo: era nascosto in una stanza. Quando gli agenti lo hanno raggiunto, stava fumando una sigaretta e aveva ancora tracce di sangue della moglie sugli abiti e le braccia. Il bastone utilizzato per colpirla è stato recuperato dalla polizia durante la perquisizione nell'autovettura. Alle contestazioni mosse dagli agenti negli uffici del Commissariato di Anzio, il sessantaseienne ha provato a giustificarsi, spiegando che aveva avuto quella reazione perché, a suo dire, la moglie gli aveva rubato dei soldi. Di tutt'altro tenore la versione della vittima che, in lacrime, ha raccontato agli agenti una vita di inferno, fatta di soprusi, privazioni, minacce e, soprattutto, botte. Come quelle del pomeriggio. Nonostante una vita impossibile, la vittima non aveva mai presentato denuncia nei confronti del marito con la speranza che, nel tempo, potesse cambiare comportamento. La donna è stata accompagnata e medicata al pronto soccorso dell'ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno per le numerose escoriazioni riportate alle braccia e sulla testa. Per il marito violento si sono invece aperte le porte del carcere di Velletri.
 

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