Acea, Barbara Marinali sarà la nuova presidente: chi è la manager esperta di energia e Pa

Laureata con lode in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi La Sapienza di Roma, è dottore commercialista e revisore legale

Acea, Barbara Marinali sarà la nuova presidente: Gualtieri chiede la convocazione del cda per la nomina
di Francesco Pacifico
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Mercoledì 15 Febbraio 2023, 20:31 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 07:30

Sarà Barbara Marinali la nuova presidente di Acea che sostituirà la dimissionaria Michaela Castelli. Ieri dal Campidoglio, azionista di maggioranza con il 51 per cento della multiutility impegnata nella distribuzione di luce, acqua e gas, è partita una lettera diretta all’amministratore delegato Fabrizio Palermo per chiedergli di convocare un consiglio di amministrazione straordinario. Sarà il cda poi, e sempre su proposta del Comune di Roma, a procedere alla cooptazione in seno all’organismo di Barbara Marinali e alla sua contestuale nomina a presidente della società in sostituzione della dimissionaria Castelli.

LE SFIDE DA AFFONTARE
In 24 ore l’azionista principale di Acea chiude una vicenda che aveva sorpreso non poco le prime linee dell’azienda e adesso si appresta ad affrontare con una nuova presidente le prossime sfide.

In primis c’è la partecipazione al bando lanciato dal commissario del governo per l’emergenza rifiuti, lo stesso sindaco Roberto Gualtieri, per costruire un termovalorizzatore nella zona di Santa Palomba, a Roma. Un impianto di nuova generazione in grado di smaltire 600mila tonnellate di materiali all’anno e di risolvere in via definitiva le emergenze nella raccolta della spazzatura, che spesso si registrano nella Capitale. 

Martedì Castelli, nominata presidente dalla giunta Raggi nel giugno del 2018, aveva comunicato la sua decisione di fare un passo indietro. Nella sua lettera di dimissioni aveva parlato di «decisione di natura strettamente personale», per aggiungere che «la maturazione ha preso avvio negli ultimi giorni dell’anno appena conclusosi e che si è via via consolidata nel contesto dei nuovi assetti di governance indicati dal socio di controllo». Quindi aveva concluso che «l’accelerazione verso nuovi progetti strategici dell’azienda mi ha portato a ritenere giunto il momento di lasciare spazio a nuove figure volte a proseguire, nell’ambito di tali nuovi assetti, i compiti attribuiti al presidente della società Acea». Rumor che arrivano sia dall’interno della multiutility di Piazzale Ostiense sia dall’azionista di maggioranza concordano che dietro la scelta di Castelli ci sia stata anche la consapevolezza che proprio il Comune non l’avrebbe riconfermata. Di conseguenza, e con il suo mandato in scadenza, avrebbe preferito fare un passo indietro prima di essere bocciata “in assemblea”. Al suo posto, come detto, Barbara Marinali, una manager molto esperta nel settore dell’energia. Commercialista e revisore legale, nata a Roma il 10 agosto 1964 e laureata con lode in Economia e commercio alla Sapienza di Roma, è attualmente presidente di Open Fiber, uno dei principali attori del mercato italiano nel processo di cablatura del Paese. Siede anche nel consiglio di amministrazione di Webuild. Nel curriculum poi il ruolo, nel quale è stata impegnata fino al marzo del 2022, di senior advisor del ceo di Snam dove ha svolto, tra l’altro, la mansione di team leader dei progetti relativi al settore idrico. Dal 2013 al 2020 è stata componente del primo consiglio dell’Autorità di regolazione dei trasporti. 

TRA CIPE E MEF
Marinali, poi, vanta oltre 25 anni trascorsi a servizio dello Stato, dove ha acquisito una approfondita conoscenza della macchina amministrativa e del tessuto istituzionale. Infatti dal 2009 al 2013 è stata direttore generale per le Infrastrutture stradali del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Precedentemente (tra il 2006 e il 2008) è stata direttore della Segreteria del Comitato interministeriale per la programmazione economica e reggente del Dipartimento per la Programmazione e il coordinamento della politica economica presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Tra gli altri incarichi vanno segnalati quelli presso l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, il ministero dell’Economia e il dicastero delle Attività produttive (oggi Mimit). 

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