Atac, l'assessore ai Trasporti Improta annuncia un piano per tagliare linee e fermate nel 2014

Atac, tagli a linee e fermate
di Mauro Evangelisti
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Domenica 27 Ottobre 2013, 10:07 - Ultimo aggiornamento: 12:45
Le linee dei bus di Atac sono troppo lunghe e fanno troppe fermate. Dal 2014 si cambia, dice l’assessore ai Trasporti Guido Improta. «La capacità industriale di Atac non ce la fa a soddisfare la domanda di Roma Capitale. Il problema è che Atac offre un servizio piatto, che non tiene conto dei picchi del numero dei passeggeri». Tensione intanto in giunta sullo sblocco dei fondi della metro C per evitare la chiusura dei cantieri. Votata una memoria di giunta che prevede anche la formazione di una commissione sull’operato di Roma Metropolitane.



L’INTERVISTA Lo sblocco dei fondi per la metro C è questione di giorni, non di mesi. L’assessore alla Mobilità, Guido Improta, prova a riportare ordine in una vicenda in cui la giunta Marino ha vissuto una fase di altissima tensione. Ma c’è un’altra grande partita in gioco sul futuro del trasporto pubblico romano: l’Atac. E su questo Improta anticipa: la cura Broggi ha consentito di evitare il fallimento e nel 2014 ci sarà una rivisitazione delle linee, «meno chilometri, ma un servizio più razionale».



I cittadini non comprendono questa fase di impasse e il rischio di chiusura dei cantieri della Metro C.

«Il risultato che abbiamo cristallizzato con la memoria di giunta approvata l’altra notte ci porterà alla soluzione dei problemi. C’è stato scarso controllo in passato e nelle varie amministrazioni che si sono succedute, c’è stata poca convinzione nel portare a termine questa infrastruttura che necessitava sì di una società strumentale come Roma Metropolitane, ma anche di una guida politica. È stato un errore grave fare rispondere Roma Metropolitane alla Ragioneria generale».



Perché non sono state sbloccate le risorse?

«Abbiamo ereditato una situazione abbandonata da due anni dal punto di vista amministrativo-giuridico. Il 9 settembre abbiamo raggiunto un accordo transattivo con il Consorzio che ha varie convenienze: giuridica, fissa tempi e responsabilità certe; economica, saniamo tutto il contenzioso, in modo definitivo, per 2,2 miliardi. Era stato il Cipe a chiederci un accordo tombale. Con la transazione del 2011 pagavi 230 milioni, ma non avevi garanzie sul rischio di nuovi contenziosi».



In giunta continua lo scontro tra l’assessore Improta e l’assessore Morgante.

«Non mi nascondo, anche se non è opportuno definirla contrapposizione. È il frutto del metodo collegiale imposto da Marino. Ci sono stati degli scambi di opinione con la ragioneria e l’assessore al Bilancio. Ma la memoria di giunta è stata approvata all’unanimità. Il consorzio Metro C ha un reale problema economico finanziario, ha anticipato 150 milioni di euro. Ma lo sblocco a giorni dei fondi deve rappresentare una rassicurazione, anche per attivare le linee di credito con le banche. Ai sindacati chiedo di guardare le carte: l’infrastruttura ha un futuro e possono revocare lo sciopero».



Atac. La cura Broggi che effetti sta producendo? A causa delle difficoltà economiche saranno tagliate molte linee?

«L’ad Danilo Broggi ha evitato il fallimento, è riuscito nella complicata operazione di ristrutturazione del debito, la settimana scorsa, con l’accordo con le 4 banche creditrici. La ridefinizione delle linee non dipende dai conti. Diminuiscono i chilometri vettura perché la capacità industriale di Atac non ce la fa a soddisfare la domanda di Roma Capitale. Nel 2013 siamo a 104 milioni chilometri vettura, ma nel 2014 ci sarà una contrazione».



Saranno penalizzati i cittadini.

«No. Atac ha un’offerta piatta: non tiene conto dei picchi di domanda. Ci sono tratte troppo lunghe e troppe fermate. Tutto sarà razionalizzato, avremo un servizio migliore. Sulle fermate va capito se alcune ci siano solo perché chieste da qualcuno. A queste logiche non voglio stare: se devo andare via è perché ho sbagliato con la mia testa».



Assist fenomenale per ricordarle che il Pd accusa Marino e alcuni assessori di non ascoltare i partiti di maggioranza.

«Con il Pd è giusto aprire un dibattito sula visione della città, sul futuro, sul bilancio del 2014. Ma non accetterò mai di discutere con il Pd dell’organigramma di Atac. Non sviliamo il ruolo della politica».



Sui Fori non è stato un errore affrettare i tempi?

«Sulla limitazione del traffico privato...»



Stop, dunque non è una pedonalizzazione.

«Beh, sempre di limitazione al traffico privato stiamo parlando. Forse c’è stato un effetto sorpresa, ma solo perché Marino ha fatto qualcosa a cui non si è abituati: ha mantenuto una promessa elettorale. Dal punto di vista della mobilità è un successo. Dal punto di vista sociale ci sono problemi che stiamo affrontando».
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