I fondi insufficienti non permettono l'acquisto dei bus che sarebbero necessari o l'aumento delle corse delle metropolitane. Per non parlare dei ritardi nelle manutenzioni ordinarie, che vedono mezzi su gomma e convogli troppo spesso fermi in officina per le riparazioni. Il Pd scende in campo per ottenere più finanziamenti per il trasporto pubblico capitolino: per la precisione 100 milioni in più. I dem, con il parlamentare romano Andrea Casu primo firmatario, hanno presentato una risoluzione in commissione Trasporti, che apre il dibattito anche in Parlamento, guarda caso a pochi mesi dall'arrivo della Finanziaria. Nel testo - firmato anche dagli onorevoli del Nazareno Roberto Morassut, Anthony Emanuele Barbagallo, Ouidad Bakkali, Valentina Ghio - infatti si legge: «Roma Capitale ha bisogno, per poter chiudere il nuovo contratto di servizio (con Atac, ndr) di circa cento milioni di euro aggiuntivi. In caso contrario è evidente che non sarà possibile evitare un intervento sugli utenti, creando le condizioni per aggravare la situazione di pesante inflazione che pesa sulle famiglie». Cioè l'aumento del biglietto.
LE TRATTATIVE
Parallelamente all'iniziativa dei Dem, il Comune e la Regione - su due tavoli separati ma non in contrapposizione - trattano con il ministero delle Infrastrutture per aumentare la dotazione per il trasporto capitolino.
Spiega Casu: «In questo momento storico il trasporto pubblico, anche in una città come la Capitale, finisce per avere una fortissima valenza ambientale. Per ridurre l'uso delle emissioni, in Germania si sperimenta il biglietto ecologico mensile a 9 euro, a Roma sta ottenendo un forte successo la tessera a 50 euro all'anno per tutti gli studenti sotto i 19 anni. Ma con le poche risorse a disposizione, al di là di acuire gli attuali disservizi, rischiamo invece di andare soltanto verso l'aumento delle corse, penalizzando le fasce più deboli e facendo salire i livelli di inquinamento». In quest'ottica, aggiunge il deputato, «il Pd è pronto a chiedere con un'apposita proposta anche di utilizzare gli extraprofitti sull'Iva legata ai carburanti per finanziare e potenziare il trasporto pubblico locale».
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