Covid, il Lazio è la prima Regione italiana per prescrizione di antivirali

Le istruzioni per le prescrizioni

Il virus Sars Cov-2
di Giampiero Valenza
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Lunedì 30 Gennaio 2023, 11:40

Il Lazio è in vetta delle classifiche italiane per l'uso degli antivirali contro la Covid-19. Secondo i dati di Aifa, infatti, una buona parte di questi farmaci vengono prescritti a Roma, Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo.

Nell'ultimo monitoraggio dell'Aifa (l'Agenzia italiana per il farmaco) per i pazienti malati di Covid-19 e in trattamento a casa, il Lazio (con il 12,31%), è la prima Regione italiana per prescrizione. A seguire, la Lombardia (con l'11,24%), l'Emilia-Romagna (al 10,9%), il Veneto (al 9,49%), la Toscana (al 9,05%). Prima regione del Sud, la Puglia (al 6,81%). Gli antivirali usati per la Covid per i pazienti non ricoverati sono il Remdesivir, il Molnupiravir, il Paxlovid.

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Come si assumono i farmaci antivirali

Come si assumono: la prescrizione del Paxlovid prevede tre compresse due volte al giorno, il Molnupiravir quattro compresse due volte al giorno.

Entrambi si assumono per cinque giorni, a casa. E vanno presi entro i primi cinque giorni dall'infezione. Il medico di base può prescrivere l'antivirale dopo una sua analisi clinica delle condizioni del paziente. Altro antivirale, che si può assumere però solo in ospedale, per via endovenosa, è il Remdesivir (un'infusione al giorno, se la malattia è in fase precoce si può assumere per tre giorni, se in fase avanzata si assume per cinque).

Per i ricoverati il Lazio rappresenta il 13,3% della quota dell'intero Paese dei trattamenti di Remdesivir prescritti, seconda solo alla Lombardia (al 15,4%). Le altre Regioni seguono da lontano: l'Emilia-Romagna è al 9,3%, La Toscana all'8,24%, la Liguria al 6,81%, il Veneto al 7,43%. il Piemonte al 7,25%.

Chi può prendere gli antivirali

«Quello degli antivirali è un trattamento che funziona bene ci sono anche numerosi studi, anche basati sulla 'Real life' (quindi, sull'efficacia clinica, ndr) che hanno dimostrato di essere efficacissimi nelle prime fase dell'infezione – spiega Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, la Società italiana di Malattie Infettive e Tropicali - Esistono regole ben precise per la loro assunzione: devono essere presi dai soggetti ad alto rischio di evoluzione di malattia, over-65 e quelli con comorbilità, patologie croniche gravi come cardiopatici, con broncopneumopatie e ovviamente tutti i pazienti immunodepressi, oncologici e con terapie immunosoppressive».

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