Allerta anarchici, Roma si blinda: gli infiltrati nelle scuole per reclutare nuove leve

Gli estremisti spesso presenti durante le occupazioni degli istituti capitolini. Aumentano sui muri dei licei le scritte di sostegno a Cospito e contro il 41bis

Gli infiltrati nelle scuole per reclutare nuove leve
di Alessia Marani
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Lunedì 30 Gennaio 2023, 00:06 - Ultimo aggiornamento: 16:35

Gli anarchici romani (e non solo) cercano proseliti. E lo fanno insinuandosi fin dentro i licei capitolini e nelle occupazioni, sobillando il mondo antagonista che cavalca la protesta contro l’ergastolo e il 41 bis a cui ora è associata la vicenda di Alfredo Cospito, il leader della Federazione anarchica informale (Fai), autrice e ispiratrice di diversi attentati anarco-insurrezionalisti a Roma e nel resto del Paese. Non a caso, scritte contro il regime di massima detenzione sono apparse sui muri del liceo classico Virgilio durante i giorni dell’occupazione prima delle festività natalizie e volti “noti” tra gli studenti medi superiori capitolini - alcuni appartenenti ai collettivi - sono stati osservati mescolarsi ai manifestanti “spontanei” che si sono radunati nella settimana appena trascorsa in largo Arenula, davanti al ministero della Giustizia e sotto la Cassazione in piazza Cavour. 


LA PETIZIONE
Non solo. Stando alle informative di polizia e carabinieri un folto pezzo del mondo antagonista è pronto ad aderire a ulteriori iniziative nell’escalation di proteste estemporanee e, in alcuni casi violente, che lo zoccolo duro degli anarchici capitolini (non così tanti, una cinquantina) intende mettere in campo. Ieri è stata lanciata la piattaforma di «sensibilizzazione e rivendicazione» “Morire di pena. Per l’abolizione di ergastolo e 41 bis” che ha raggiunto l’adesione di oltre cento sigle, numerose quelle romane legate alle lotte sociali e alla tutela dei diritti dei detenuti. Il timore dell’intelligence è che sull’onda emotiva legata all’indebolimento fisico di Cospito, fortemente debilitato da oltre tre mesi di sciopero della fame, si cementifichino interessi diversi per fare breccia sui provvedimenti restrittivi che attualmente pendono su altri terroristi, in primis sulla brigatista Nadia Desdemona Lioce, che sta scontando l’ergastolo al regime del 41 bis nel carcere “Le Costarelle” dell'Aquila. 

 


Le antenne di Digos e Informativa dell’Arma sono ben tese per captare i segnali di una possibile ulteriore escalation.

Sabato sera, a spalleggiare gli anarchici romani protagonisti degli scontri e dei tafferugli con le forze dell’ordine schierate per impedire un corteo non autorizzato diretto da Trastevere ai palazzi del potere e al carcere di Regina Coeli, c’era già un centinaio tra studenti, antagonisti e cellule anarchiche con base perlopiù in Umbria, in Toscana e nel Viterbese. 


LA MOVIDA
Finora, durante le trasferte nella Città Eterna, manipoli avrebbero trovato una certa accoglienza negli ambienti del “Bencivenga occupato” al Nomentano e dello “Strike” al Portonaccio. Altri preferiscono presenze romane mordi e fuggi con rientro alla base in giornata (o nottata). Il mondo universitario, per ora, sta alla finestra, anche se potrebbe prendere parte a un grande corteo che la rete anarchica starebbe organizzando su Roma. Solidarietà a Cospito è arrivata, intanto, dal collettivo Militant che aveva fatto appello di adesione al presidio di venerdì scorso davanti alla Cassazione. Ex liceali, ora attivi alla Sapienza e a Roma Tre, sarebbero i ganci con le loro scuole d’origine. L’obiettivo, appunto, è quello di fare proselitismo favorevole alla causa e al fronte anarchico. Neppure la scelta di radunarsi, sabato sera, a piazza Trilussa, cuore della movida, sarebbe stata casuale, ma strategica per attirare nell’orbita giovanissimi. Così ai cori contro il 41 bis si sono uniti anche passanti e comitive, al momento niente più che fattori estemporanei per gli investigatori che, tuttavia, osservano il fenomeno con attenzione. E ieri altro appuntamento: tra le birre e i locali di San Lorenzo.
 

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