L’arresto di dieci colleghi nei giorni scorsi non ha spazzato via la brutta abitudine: in Ama alcuni dipendenti continuano a rubare il carburante. Cioè fanno rifornimento presso le pompe convenzionate con l’azienda, ma invece di riempire il serbatoio dei camioncini per la raccolta dei rifiuti (gli squaletti) o delle spazzatrici, userebbero il diesel per le loro auto. A metà dello scorso settembre alcuni dipendenti della municipalizzata in servizio al presidio di zona Castro Pretorio hanno scritto all’audit interno, l’organismo di vigilanza, per denunciare almeno 30 casi «di incongruenze nei rifornimenti» fatti da alcuni loro colleghi. Approvvigionamenti irregolari avvenuti tra il settembre del 2021 e l’estate di quest’anno. La dinamica della truffa, stando a quanto denunciato, è molto macchinosa: per fare il pieno dei propri mezzi Ama ha siglato una convenzione con una compagnia petrolifera. Nelle sue stazioni di servizio si paga con un’apposita carta che i capizona e i capisquadra danno agli autisti dei mezzi, quando escono. Gli autisti, alla pompa, devono anche inserire la loro matricola e un pin personale per autorizzare il pagamento. Una volta rientrati in sede, sono obbligati a restituire la card e a consegnare la ricevuta a un loro collega, che a sua volta registra l’operazione, indicando sia il dipendente che ha fatto il rifornimento sia il mezzo sul quale viaggiava. Bene, in una trentina di casi ci si è accorti che non c’era corrispondenza tra l’addetto andato alla pompa di benzina e il camion sul quale avrebbe dovuto girare. In poche parole, erano stati riempiti i serbatoi di veicoli che avrebbero dovuto guidare altri netturbini o che erano fermi.
Dopo la segnalazione, i responsabili dell’audit interno avrebbero ringraziato i dipendenti che hanno fatto l’esposto e annunciato loro che avrebbero girato l’informazione ai magistrati della Procura di Roma che stanno indagando sui furti di carburante in Ama.
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L’INCHIESTA
Che rubare il gasolio sia una pratica diffusa a via Calderon De La Barca, ne sono convinti anche gli inquirenti della Procura di Roma. Che lo scorso 6 ottobre hanno arrestato 13 persone (10 dipendenti di Ama) che usavano le card aziendali per le loro auto oppure utilizzavano la tecnica del “succhio” (un tubo per svuotare i serbatoi dei mezzi dell’azienda) e poi vendere il carburante. I magistrati hanno rilevato furti tra il 2017 e il 2021, quindi la denuncia dei dipendenti di Castro Pretorio - se comprovata - dimostrerebbe che gli illeciti vanno avanti ancora oggi. I pm si starebbero soffermando sui mancati controlli da parte della municipalizzata. Alla vicenda si sta interessando anche la Corte dei Conti.