Ama, vigilantes contro i furti di gasolio. Il nuovo capo della sicurezza Di Terlizzi: «Presidi fissi per individuare i ladri»

«Uomini della polizia locale a verificare il corretto conferimento della spazzatura»

Ama, vigilantes contro i furti di gasolio. Il nuovo generale della Finanza Di Terlizzi: «Presidi fissi per individuare i ladri»
di Francesco Pacifico
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Martedì 15 Novembre 2022, 00:03

Presidi in azienda con vigilantes per evitare i furti di carburante. Un nuovo scudo per la cybersecurity. Collaborazione massiccia con la polizia locale contro “gli zozzoni”. Ama ha scelto come suo nuovo capo della sicurezza, Antonio Di Terlizzi, generale in pensione della guardia di Finanza, già vicecapo operativo alla Direzione nazionale antimafia di Roma.

Generale, le ultime inchieste sui furti di carburante avrebbero rilevato l’assenza di controlli interni. La soluzione? 
«Intanto non possiamo né intendiamo intervenire in alcun modo sulle inchieste in corso.

C’è un tema fondamentale di rispetto delle competenze e ovviamente non ci andremo minimamente a sovrapporre alle procedure già in essere». 

Allora che farete?
«Ci concentreremo su un lavoro  di carattere preventivo, con interventi chirurgici che saranno studiati e messi a punto subito per abbattere fenomeni come il furto di carburante da parte dei dipendenti». 

Soluzioni “chirurgiche”? 
«Sì, è necessaria un’azione di vigilanza permanente, con dei presidi fissi presso le sedi. Allo stesso tempo, è imprescindibile intervenire sulla prevenzione, costruendo gradualmente una nuova cultura aziendale. Bisogna riattivare quel senso di identificazione virtuosa tra i dipendenti e l’azienda, uno spirito di appartenenza che purtroppo negli ultimi tempi si è sbiadito e logorato per poi smarrirsi. Questo tipo di approccio è determinante per rimuovere, per esempio, criticità come la fuga di informazioni riservate». Problema che ha spesso rallentato i processi, alimentando un clima di sospetto e diffidenza».

Che cosa pensa dei furti di gasolio?
«Mi sto insediando ora, ma è un fenomeno inaccettabile. Intanto perché Ama lavora per i cittadini e offre un servizio di pubblica utilità, fondamentale per il funzionamento di Roma Capitale. Parliamo, poi, di una piaga che rappresenta un danno e un’offesa a una realtà come Ama, dove la maggior parte dei lavoratori ogni giorno opera faticosamente con correttezza e dedizione. È inaccettabile per loro. Eppoi stiamo parlando di beni acquistati con i soldi della collettività. Per tutte queste ragioni, dobbiamo intensificare i controlli».

Come funzionerà la nuova struttura per la sicurezza interna?
«Nascerà un vero e proprio pool che, oltre a me, sarà composto da altre cinque persone provenienti  da polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale. Obiettivo strutturale è quello di rafforzare e tutelare le azioni di controllo e vigilanza all’interno dell’azienda, monitorando tutti i suoi gangli vitali. È un percorso che si inscrive pienamente nella riorganizzazione complessiva avviata dal presidente Daniele Pace, che sta ponendo le basi per la rigenerazione dell’azienda, colmando alcune lacune storiche e assicurando una modernizzazione che la collochi al livello che merita e di cui necessitano i cittadini». 

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E sul fronte della cybersecurity?
«Il presidente Pace ha particolarmente a cuore questo tema. Ama non può mostrarsi debole, fragile e sguarnita. Da domani entrerà in carica una figura  esperta di cybersecurity: studierà i fabbisogni e le eventuali criticità dell’azienda, per sanarle. Svilupperà sistemi informatici di protezione ad hoc. E renderà conto direttamente al presidente. È indispensabile tutelare il patrimonio informativo di Ama, a partire da un ammodernamento della sicurezza informatica che assicuri in primis la tutela dei dati sensibili dei nostri cittadini».

Molti cittadini, quando buttano la spazzatura, non rispettano le regole della differenziata o lasciano i sacchetti dove capita. A breve inizierete a presidiare le piazzole di raccolta. Ma basterà o state ideando altre soluzioni?
«L’azienda sta già implementando le sinergie con l’amministrazione capitolina e con la Polizia Locale, soprattutto per quanto concerne il contrasto all’inquinamento ambientale. Verranno dedicate immediatamente a questo scopo figure della polizia locale, che coordineranno le azioni di concerto con Ama».

Lei è stato in prima linea alla nella lotta alla mafia. Vuol dire che ci vuole soltanto un generale, almeno sul versante della sicurezza interna, per rimettere in sesto Ama?
«Sicuramente il mio bagaglio di esperienza apporta un contributo che può consentire di incidere subito. La sicurezza interna, come ho già accennato, è strettamente connessa alla questione culturale. Bisogna instillare nella testa dei dipendenti, giorno dopo giorno, un nuovo senso civico aziendale. È questo l’ingrediente più efficace per oliare gli ingranaggi e rafforzare i servizi a beneficio dei cittadini».

 

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