​Ama, mazzette a 16 dipendenti: sono a rischio processo per lavori mai effettuati nei cimiteri

Sotto accusa la manutenzione dei cimiteri di Verano, Prima Porta, Laurentino e Maccarese

Ama, mazzette a 16 dipendenti: sono a rischio processo per lavori mai effettuati nei cimiteri
di Val.Err.
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Sabato 8 Aprile 2023, 07:29

Lavori gratuiti nelle abitazioni, cene e riparazioni auto in cambio degli appalti di manutenzione dei cimiteri di Prima Porta, Verano, Laurentino e Maccarese. La procura di Roma ha chiesto il processo per cinque tra funzionari e dipendenti Ama e undici persone tra imprenditori e dipendenti delle società. A rischiare di finire sul banco degli imputati, in un processo in cui la municipalizzata si è costituita parte civile, sono il dirigente del servizio di gestione del patrimonio Ama, Dario Bonanni, il responsabile dei cimiteri capitolini, Fabrizio Grilli, e i due funzionari, Roberto Palumbo e Roberto Panei, che avrebbero favorito, anche con finti stati di avanzamento lavori, alcune ditte private nell’esecuzione di una serie di opere tra il 2017 e il 2018.

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LE POSIZIONI

Le accuse contestate agli indagati, a seconda delle diverse posizioni, dal pm Claudia Terracina vanno dalla corruzione al falso, dalla turbativa d’asta e abuso d’ufficio.

Insieme a Bonanni, dirigente addetto alla gestione del patrimonio Ama incaricato di seguire l’esecuzione degli appalti per la manutenzione dei cimiteri, è finita sotto accusa anche la moglie, Annalisa Liberati, pure lei dipendente Ama e difesa dall’avvocato Salvatore Sciullo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Fabio D’Andrea (titolare della Suprema appalti) e Walter Leoni, di fatto a capo della società “Rico”, avrebbero elargito favori e regali ai funzionari. A rischiare il processo, anche Marcello Soldatini, rappresentante legale della Geo.Eco Depurazioni, Luigi Pizzotti («Conart) e Sergio Di Cori, della «Sm Edilizia». Mazzette, per l’accusa, avrebbe pagato anche Dimitri Minerva della «Cofam».

È il 2018 quando D’Andrea e Leoni, vincono la gara per la manutenzione ordinaria, come la chiusura dei loculi e lo scavo delle fosse nei cimiteri, ma, per il pm Terracina, sebbene i lavori non siano stati portati a termine, Bonanni avrebbe garantito il pagamento delle somme previste dal contratto. In cambio avrebbe ottenuto l’utilizzo delle macchine delle società private e il saldo di spese per mille e 600 euro dal carrozziere per la riparazione delle sue auto. Nello stesso anno, sempre Bonnani affida senza delibera alla «Sm Edilizia» di Di Cori i lavori di pavimentazione della strada d’accesso ai cimiteri di Maccarese e Casal Lombroso. Procedura anomala, secondo la procura, alla quale segue la problematica gestione della pavimentazione. Tuttavia il dirigente non avrebbe sanzionato la società di Di Cori. In cambio avrebbe ricevuto 2mila euro. Sarebbe stato invece Grilli a occuparsi delle gare dalle società di Leoni e D’Andrea. Il dirigente, in cambio della ristrutturazione della sua casa e di quella della madre, avrebbe omesso le verifiche. 
Infine agli atti dell’inchiesta sono finiti i lavori appaltati alla società di Minerva presso i centri di raccolta Ama. Sull’esecuzione non ci sarebbe stato il controllo di qualità ma il pagamento sarebbero stati comunque disposti. In cambio, sempre secondo la procura di Roma, Bonanni e la moglie Liberati, avrebbero ottenuto alcuni lavori di ristrutturazione del loro appartamento (per 3mila e 500 euro) e cene per mille e 700 euro.

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