Allarme hacker a Roma, nel 2022 boom di attacchi: in nove mesi gli agguati ai pc sono aumentati del 195%

La diffusione del lavoro da remoto ha causato l’impennata dei raid informatici

Allarme hacker a Roma, nel 2022 boom di attacchi: in nove mesi gli agguati ai pc sono aumentati del 195%
di Giampiero Valenza
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Venerdì 18 Novembre 2022, 00:07

Roma e il Lazio sono stati presi d’assalto dagli attacchi degli hacker. I dati della polizia postale lo confermano: nella sola Capitale c’è stato un aumento del 195% nei primi nove mesi del 2022 in relazione allo stesso periodo del 2021, passando da 401 attacchi a 1.184. E altrettanto, seppur in numeri leggermente minori, è avvenuto nel Lazio: +179% (da 460 colpi rilevati a 1.283). Lo studio del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche e del Nosc (il Nucleo operativo per la sicurezza cibernetica), dimostra come i riflettori degli hacker di tutto il mondo siano accesi sulla Città eterna: l’aumento a livello nazionale è stato del 115%, a dimostrazione del fatto che uno dei picchi sia proprio a Roma. Grande è anche la quantità delle persone poste sotto indagine dalla postale per questo genere di reati. C’è stato un aumento del 138%, passando dalle 115 persone indagate nei primi nove mesi del 2021 alle 274 dello stesso periodo del 2022. 

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L’EVOLUZIONE

Con la pandemia di Covid-19 (e il conseguente aumento del lavoro da remoto), e ora con il conflitto ucraino, c’è stato un aumento degli attacchi. «è stato un aumento significativo, sia sul base nazionale sia su base regionale.

Il Lazio non si è sottratto a un trend di crescita così importante - spiega Ivano Gabrielli, direttore del Servizio della polizia postale e delle comunicazioni - Aver improntato i sistemi organizzativi con lo smart working ha implementato gli attacchi hacker. Difficilmente torneremo indietro rispetto all’uso degli strumenti digitali, c’è stata una trasformazione del sistema economico e sociale del Paese in questi ultimi due anni. E, quindi, c’è da immaginarsi un’evoluzione di fenomeni del genere». Uno degli attacchi più clamorosi è stato quello del 30 luglio 2021, ai servizi informatici della Regione Lazio. A un dipendente di Laziocrea di Frosinone vennero rubati i dati di accesso al sistema. Ma i casi sono proseguiti nel corso dei mesi verso moltissimi obiettivi sensibili della Capitale. Il collettivo criminale filorusso Killnet, sui propri canali Telegram, lo scorso maggio, aveva indicato una cinquantina di autorità italiane (tra ministeri, aziende, autorità di garanzia, media e organi giudiziari). E nella scorsa estate si sono ripetuti i colpi ai sistemi delle infrastrutture digitali. Ma non vengono colpite solo le grandi aziende. Anche i privati non ne sono immuni, e anche dietro una e-mail può esserci un tranello per intrufolarsi nel computer di casa. Il dirigente della polizia postale spiega che «ci sono centri operativi per la sicurezza cibernetica in ogni capoluogo di Provincia - dice Gabrielli - Quindi, i cittadini che ritengono di essere stati vittime di attacchi possono presentarsi negli uffici territoriali di Roma e di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. Sono spesso casi che necessitano di un rapporto diretto con specialisti della materia. E tempestivamente avviamo le indagini informatiche». 

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