Immobilizzato nell'androne delle scale della propria abitazione e rapinato dell'autovettura. È la brutta avventura toccata ad Anzio a Patrizio Vitiello, ex docente di religione, molto conosciuto in città, al quale un uomo con il volto semicoperto da un passamontagna, e con la complicità di una donna, gli ha rubato l'autovettura da sotto gli occhi dopo avergli preso le chiavi dalla giacca dal giubbotto. È accaduto l'altra sera, poco prima della mezzanotte, in via Gramsci, in pieno centro cittadino.
IL RACCONTO
È lo stesso professore, ancora scosso, a raccontare la disavventura. «Avevo appena assistito ad uno spettacolo di beneficenza al cinema Moderno - racconta - e stavo rientrando a casa accompagnato da mia cugina. Quando lei è andata via, sono rimasto solo e mi sono attardato qualche minuto per far rientrare un gattino nell'androne delle scale. In quel momento davanti al portone è arrivata una ragazza che mi ha chiesto conto del motivo per il quale la sua macchina non fosse parcheggiata dove l'aveva lasciata; io le ho risposto che in quel parcheggio c'era la mia macchina da almeno una giornata e che forse aveva dimenticato dove avesse lasciato la sua. Quindi è andata via salendo le scalette che portano al parcheggio di villa Adele».
Sembrava finita lì. «Passano pochi secondi - riprende il racconto - quando a un certo punto arriva un uomo, alto almeno un metro e ottanta che prima mi spinge nell'androne delle scale e mi blocca; sono piccolo di statura, sono stato sottoposto a due trapianti e non ha avuto difficoltà a tenermi fermo. Ha quindi cominciato a frugare nelle tasche della giacca, rubandomi sia le chiavi della macchina che quelle di casa. Poi ha esclamato, "eccole, queste servono a me tanto poi te la riporto". Quindi è salito sulla mia Yaris ed è fuggito sgommando in direzione di piazza Garibaldi. Per come sono andati i fatti, penso che la donna che mi aveva agganciato poco prima fosse una complice».
Momenti concitati, durante i quali il professore non ha abbozzato alcuna reazione: «Ero completamente pietrificato spiega, riannodando i ricordi di quella sera - anche perché mi ha tenuto fermo in modo tale da non riuscire nemmeno a muovere un dito della mano.
LA PAURA
Che successivamente ha anche sporto denuncia sull'episodio. «È capitato a me, ma poteva toccare a chiunque - spiega ancora Patrizio Vitiello . E comunque è veramente preoccupante rientrare a tarda sera a casa e dover guardarsi alle spalle. Purtroppo nelle ultime settimane in questa zona di via Gramsci sono state rubate altre due autovetture e in tutti noi residenti c'è grande preoccupazione. Siamo in pieno centro cittadino e queste cose non dovrebbero accadere. Credo che si necessario un maggior controllo da parte delle forze dell'ordine». Dopo la disavventura il professore è stato costretto a cambiare sia la serratura di casa e che quella del portone condominiale.