Roma, affitti ai Circoli sportivi: lo spreco dei canoni bassi. Il Comune ora batte cassa

Mai adeguati i contratti con le società, per il Campidoglio un buco da venti milioni

Roma, affitti ai Circoli sportivi: lo spreco dei canoni bassi. Il Comune ora batte cassa
di Francesco Pacifico
3 Minuti di Lettura
Lunedì 8 Maggio 2023, 07:07 - Ultimo aggiornamento: 14:49

Alla Virgin di via Cina i gestori pagano all'anno un affitto di oltre un milione di euro. Precisamente un milione e 30mila euro per 3mila metri quadri che ospitano palestre, piscina e area relax in uno stabile di proprietà del Comune. Li versano dal 2012 a una società, la Team Sport, che a sua volta ha ottenuto la concessione della stessa struttura dal Campidoglio nel 2008. La Team Sport, però, dà alle case capitoline circa 9mila euro all'anno. Per la cronaca, dal punto di vista giuridico è tutto regolare: se non fosse che in un accordo successivo tra la stessa società e Palazzo Senatorio - cioè quando nel 2012 è stato autorizzato il subaffitto - le parti avevano concordato di rivedere il canone, anche in base agli introiti della nuova attività. Questo passaggio, però, non è mai avvenuto. Spiega l'assessore allo Sport e ai Grandi eventi, Alessandro Onorato: «Dopo una serie di controlli che abbiamo fatto sugli affidamenti degli impianti sportivi dati in concessione ai privati, abbiamo scoperto che, a differenza di quanto previsto, in dieci anni nessuno aveva mai adeguato il canone, che il concessionario avrebbe dovuto pagare visto il contratto di subaffitto. La situazione ci è sembrata subito assurda: nessuno di chi ci ha preceduto si è preoccupato di verificare l'accordo e soprattutto di chiedere un adeguato canone alla luce del subaffitto».

Francesco Totti sfratta la famiglia di Ilary Blasi dal centro sportivo della Longarina: la scuola di calcio è salva


LO SCANDALO
Nei giorni scorsi, dopo la richiesta del Comune, la concessionaria ha inviato il contratto, e si è vista reclamare gli arretrati con il canone adeguato. Questa vicenda è l'ultima scoperta fatta all'assessorato allo Sport, che sta spulciando gli affidamenti degli impianti comunali ai privati: non è il caso della Virgin, ma i funzionari del Comune si sono resi conto che molte strutture non solo sono in arretrato con gli affitti, ma non hanno versato neppure le rate dei mutui previsti per avviare le loro attività. Soldi, questi, che invece ha dovuto riconoscere il proprietario degli stabili, il Campidoglio, in quanto soggetto fideiussorio. In estrema sintesi: un buco da oltre 20 milioni di euro. Spiega Onorato: «Senza che sul versante pubblico nessuno controllasse, per anni alcuni concessionari degli impianti comunali hanno fatto business sulle tasche dei romani. Noi abbiamo ereditato una situazione di grave criticità, impianti revocati, mai recuperati per anni e 20 milioni di euro totali di debiti. Tutti sono ora iscritti a ruolo, con procedure di recupero avviate e conseguente decadenza di chi non ha pagato e fino ad oggi è riuscito a farla franca». In molti casi le precedenti amministrazioni non hanno neppure richiesto il dovuto: quell'attuale ha aperto un faro su 19 realtà (già 13 rischiano la revoca della concessione) e comunicato di voler rientrare di canoni e mutui: l'Orange Sport club è indietro con i pagamenti per oltre 4,8 milioni di euro, l'Asd Simon's Green Golf per 4,6 milioni, il Roma Sport 70 di 3,5 milioni, il Wellness Town per quasi 2,5 milioni di euro.
Secondo l'assessore Onorato, «qui lo scandalo è triplice: c'è chi si è dimenticato di riconoscere le rate dei canoni e dei mutui; chi ha subaffittato queste strutture a prezzi di mercato dopo che il Comune le aveva concesse a tariffe calmierate; chi, e parlo delle precedenti amministrazioni, non ha controllato e reclamato quanto ci spettava». Si profilano non pochi contenziosi. «Sì - conclude l'assessore - ma noi andremo avanti. E siamo pronti pure a valutare delle transazioni, se c'è la volontà di pagare tutto il dovuto e senza porre condizioni. Anche perché questi soldi servono per sistemare altri impianti e costruirne di nuovi».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA