Clima, assalto Extinction Rebellion alla sede del Ministero dell'Ambiente: dieci attivisti fermati

Due attacchi in poche ore, una decina di attivisti in stato di fermo

Clima, assalto Extinction Rebellion alla sede del Ministero dell'Ambiente: dieci attivisti fermati
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Mercoledì 2 Febbraio 2022, 11:20 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 14:44

Due agguati in poche ore. Gli attivisti di Extinction Rebellion si sono introdotti sia ieri che stamattina nella sede del Ministero della Transizione ecologica a Roma e hanno imbrattato con delle bombolette di vernice sia l'ingresso laterale di via Capitan Bavastrooltre che diversi locali e porte fino al quinto piano. I giovani oggi si sono poi fermati all'ingresso e sono stati portati via di peso da polizia e carabinieri. Una decina sono stati messi in stato di fermo. Alcuni dipendenti sono rimasti barricati per alcune ore nelle stanze per paura che nella struttura fossero ancora presenti persone nascoste nei bagni o nelle stanze.

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Già ieri mattina gli attivisti erano entrati nel Ministero e avevano imbrattato l'ingresso principale e locali interni.

I giovani chiedono un incontro coi ministri del governo Draghi sulla crisi climatica e annunciano che continueranno con le loro azioni finché non lo avranno.

«Di fronte al disastro che sta combinando l'umanità sul clima, cosa volete che siano due macchie di vernice?», ha detto ai giornalisti presenti una delle attiviste di Extinction Rebellion fermate. Un altro attivista, dall'accento del Nordest, ha detto «siamo disperati. Non ci fa piacere imbrattare. Abbiamo mandato tante mail, abbiamo chiesto un incontro col ministro. Gli abbiamo chiesto di guardarci negli occhi e dirci qual è la direzione dove stiamo andando, perché la scienza è d'accordo che stiamo andando verso il collasso. Stiamo distruggendo gli ecosistemi che ci sostengono e facciamo solo interessi economici»

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Gli attivisti: non ci ascoltano

«Altre 11 persone aderenti alla campagna »Ultima Generazione«, promossa da Extinction Rebellion, hanno tentato di fare irruzione nel Ministero della Transizione Ecologica pretendendo un incontro pubblico con il ministro Roberto Cingolani, 4 di esse sono entrate. Al categorico rifiuto da parte dello staff del Ministro, hanno pensato di rivolgersi ad un uditorio più conscio della gravità dell'emergenza climatica ed ecologica, ovvero i muri, su cui hanno lasciato il segno del loro dissenso». Lo scrive in un comunicato Extinction Rebellion.

 

«La polizia è intervenuta tempestivamente - prosegue la nota - chiamata da due carabinieri che già erano all'interno del ministero e portando via 10 persone in questura. 3 macchine della polizia, un camioncino antisommossa, più 3 Carabinieri e altre F.F.O.O., una ventina circa, per portare via persone nonviolente che hanno messo il proprio corpo e la loro sicurezza al servizio dei cittadini per chiedere un semplice incontro pubblico con Cingolani». 

«Ultima Generazione ha già da tempo chiesto un incontro pubblico non solo con Cingolani - si legge ancora nella nota -, ma anche con Draghi, Patuanelli, Giorgetti, Orlando e Carfagna; oltre 26.000 e-mail sono state inviate dalle persone che sostengono la campagna a queste 5 figure del governo, alle quali non è giunta alcuna risposta. Perciò le persone attive in Ultima Generazione sono tornate ad alzare il tiro della loro contestazione, e continueranno finché il governo non concederà un incontro pubblico dove discutere in merito alla necessità di agire radicalmente per contrastare la crisi ecologica e climatica, e usare nuovi strumenti partecipativi come le Assemblee di Cittadine/i».

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