Roma, prezzi record nei mercati per pesce, carne e ortofrutta: dall’Alberone al Laurentino, tutti in rincari

C’è rassegnazione tra i gestori dei banchi e i clienti: «Con 10 euro non compri più nulla»

Roma, prezzi record nei mercati per pesce, carne e ortofrutta
di Laura Bogliolo e Raffaella Troili
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Martedì 8 Marzo 2022, 23:58 - Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 09:59

In estate c’è chi rinuncerà a coltivare per le eccessive spese per il pozzo artesiano. I banchi del pesce, invece, in alcuni casi ieri erano dimezzati: «Con lo sciopero dei pescherecci di Civitavecchia è un disastro». E se prima si usciva dal mercato con tre buste piene di verdura, «oggi si spendono 10 euro e non ti porti a casa nulla...». Ma si continuano a preferire i banchi perché «i prodotti costano meno rispetto al supermercato». C’è rassegnazione tra i clienti e i gestori dei banchi dei mercati rionali per gli aumenti dei prodotti causati «dal costo del gasolio, dell’elettricità e dalla guerra».

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TRA RABBIA E RESISTENZA

Al mercato Laurentino Roberto Mancini, coltivatore di Velletri ammette: «Se continua così questa estate dovrò rinunciare a coltivare, per innaffiare ci vorranno migliaia di euro di elettricità.

Posso vendere l’insalata a 5 euro al chilo? E chi se la compra?». I kiwi sono arrivati a 12 euro al chilo, sui banchi sono aumentate anche le banane che arrivano a 2 euro: dopotutto se un cartone all’ingrosso prima costava 20, ora arriva a 23. Mirko ha solo 20 anni, tanta voglia di lavorare e dal suo banco della frutta spiega: «I finocchi da 1,29 euro al kg sono passati a 3, l’ananas da 1 a 1,50, le arance sono aumentate di 30 centesimi, i peperoni di Sicilia di 20». E il pesce? Su alcuni banchi le spigole sono passate da 16 a 22 euro, il salmone da 20 a 24.90, le vongole da 16 a 20 euro, il rombo è aumentato di due euro. Al bar del mercato c’è Fabio: «La bolletta per l’elettricità è passata da 350 a 700 euro, ho dovuto aumentare il caffè da 80 centesimi a un euro, e i cornetti da 1 a 1,20». Per la carne sono pollo e tacchino a far impazzire i gestori dei banchi e i clienti. Sandro Panacci, macellaio al mercato di Spinaceto: «Il tacchino è passato da 11.90 euro al kg a 14.90, il pollo costa 11,90 ma all’ingrosso è aumentato di due euro». Federico, 24 anni, fruttivendolo a Spinaceto spiega: «La bolletta è raddoppiata, molti prodotti sono aumentati, ma cerco di resistere». Le arance da 2,90 arrivano a 3,50, le pere abate quest’anno sono raddoppiate (da 2,50 a 5), i pomodori in alcuni casi sono aumentati di un euro. Nessuna speculazione insomma tra i banchi solo voglia di resistere. 

LA MAPPA


Al mercato Alberone, tutto lievita nonostante gli operatori facciano di tutto per contenere i costi e non far sentire le ricadute sui clienti. Per via del costo della benzina, spiega Enrico dietro il banco della carne, «noi lavoriamo solo su gomma e i trasportatori hanno aumentato i prezzi, questo si traduce in un euro almeno in più sulla carne, il pollo è passato da 10.90 euro al chilo a 11.90, il tacchino da 10.90 a 12.90. La bistecca da 21,90 a 23.90». A fianco, nel banco del pesce La Paranza Stefania Zolla spiega che «cerchiamo di garantire la stessa qualità cercando di contenere i prezzi, ma non è facile, sempre per via dei trasporti e gli scioperi, oggi i gamberi sono aumentati di 5 euro». A quanto pare da Natale sono a 32 euro, il polpo invece è passato dai 25 ai 32 euro, «il rombo, un guaio, aumentato di 10 euro al chilo, da 25.90 a 35. Anche il salmone si paga 3/4 euro in più. Il polpo è aumentato molto, i calamari sono stabili come la sogliola e il dentice. Aumentate le vongole da 15.90 a 18.90, raddoppiato il merluzzo, impennata dei totani». Insomma, lievitano polpo, seppia, rombo, merluzzo e vongole, anche le alici e il filetto di pesce spada. E svettano pure le uova, spiega Davide Volo. Al banco del pane e della pasta affianco spiegano che finora i rincari li hanno assorbiti loro, al massimo ci sono stati rialzi di un euro. «Forni, corrente, costi di gestione, gas e corrente influiscono, da qui a fine mese ci saranno dei rincari e non so se riusciremo a reggere». Nell’Urban cafè di via Marini, Daniele e Paolo ammettono: «Aumentati i prezzi di caffè, latte e pasticceria».

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